Enea nel Lazio. A cinquant’anni dalla scoperta dell’Heroon di Lavinium

Ciclo di conferenze attorno alla mostra Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma.

Mezzo secolo fa veniva alla luce a Lavinium, grazie ad uno scavo di emergenza dovuto ad una aratura pesante, un complesso monumentale che fu poi al centro dell’interesse scientifico per vari anni, a causa dei suoi significati storici e cultuali. L’Heroon di Enea è l’evidenza archeologica più antica dei tre gruppi distinti di monumenti (XIII Altari ed edificio arcaico) del Santuario extraurbano (Aphrodision) posto a Sud Ovest dell’odierno borgo di Pratica di Mare. Si tratta di un tumulo funerario risalente al VII sec.a.C., che conteneva una tomba ad inumazione con una cassa in lastre tufacee, da attribuire ad un eminente personaggio del centro laurentino, verosimilmente un principe, sepolto con gli oggetti personali ed un ricco corredo tra cui decine di vasi, oggetti in metallo, alari e spiedi in ferro ed un carro simbolo del potere.

Ne parla Paolo Sommella, Accademico dei Lincei e Professore Emerito di Topografia Antica presso Sapienza Università di Roma

Introduce Alfonsina Russo, Direttorice del Parco archeologico del Colosseo