Promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la mostra è il risultato di un reportage realizzato da Enrico Graziani, fisico delle particelle di professione e fotografo per passione, nel Giappone nord-orientale e in particolare nella regione del Tohoku, colpita esattamente 12 anni fa (l’11 marzo 2011) da un violentissimo terremoto e da uno tsunami che hanno profondamente mutato il paesaggio umano e naturale della zona.
Oggi c’è però un altro un elemento che rischia di cambiare ulteriormente il paesaggio, in maniera forse irreversibile. Cifre colossali sono state infatti investite nella costruzione lungo la costa di imponenti muri di protezione, chiamati in giapponese bōchōtei. Pur essendo efficaci nella salvaguardia delle attività commerciali, di porti, infrastrutture e stabilimenti, i muri comportano la distruzione di spiagge e ambienti umidi, danneggiando il turismo e suscitando nelle popolazioni locali un senso di reclusione e di distacco dal mare.
Le quarantadue fotografie di vario formato che compongono la mostra, scattate prevalentemente nelle città e nei dintorni di Kesennuma e Rikuzen Takata, ci invitano a riflettere su questa condizione e sulle conseguenze a breve e lungo termine di un intervento antropico di tale portata. Una parte della mostra è dedicata all’impatto architettonico e sociale dei bōchōtei che incombono sulle vite delle persone; un’altra sezione illustra le attività lavorative a cui la popolazione residente è dedita, incentrate quasi interamente sulla pesca e sulla lavorazione del pescato; una serie di fotografie è infine dedicata alla vita quotidiana degli abitanti di città che hanno vissuto un drammatico tempo zero e sono poi coraggiosamente ripartite.
Informazioni
Dall'11 marzo al 14 maggio 2023 - prorogata al 18 giugno 2023
Dal martedì alla domenica ore 9.00-14.00
Ultimo ingresso mezz'ora prima della chiusura
Giorni di chiusura
Lunedì
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