La musica si può vedere? In questo caso, la risposta è sì. Perché Pierino, il lupo e l’altro è un concerto classico ma non è un concerto tradizionale. Il progetto nasce dall’idea di creare un’occasione concreta di ampliare il pubblico della musica sinfonica con una formula originale, capace di coinvolgere e divertire operando una vera e propria attività di divulgazione musicale. La base di partenza di "Pierino, il lupo e l’altro" è l’Ensemble Symphony Orchestra, una delle più conosciute orchestre nell’ambito nazionale che ha fatto della versatilità delle sue cifre stilistiche: grazie all’attenzione che ha per ogni tipo di genere, il suo repertorio spazia dalle arie d’opera più conosciute alle colonne sonore di film di fama mondiale. La parte musicale si appoggia al racconto di Arturo Brachetti in veste di narratore. Il concerto è diviso in due parti. La prima è "Pierino e il lupo" di Sergej Prokofiev così come lo conosciamo e lo abbiamo incontrato. Qui, grazie alla voce e maestria di Brachetti, con la due complicità dell’orchestra, lo spettatore vive un’esperienza divertente e coinvolgente, che lo trascina con facilità nel mondo della musica classica. Sul palco appaiono (a sorpresa) prima Prokofiev e poi Arturo Brachetti, che si rivolge direttamente agli spettatori spiegando loro che, se si vuole ascoltare quest’opera, bisogna aver il cuore leggero come quello dei bambini. Da qui comincia a raccontare la favola… I personaggi, rappresentati dagli strumenti musicali, entrano in scena. Brachetti li fa vivere attraverso semplici effetti che aiutano il pubblico a seguire il filo narrativo, fino alla parata finale. La seconda parte è L’altro, un percorso a sorpresa tra i differenti stili di direzione musicale, reso divertente dalla complicità dell’orchestra e del pubblico. Il concerto si chiude con un suggestivo momento di sand painting a dimostrazione come il connubio tra le arti, apparentemente lontane tra loro, possa creare nuove e affascinanti esperienze.