Con le oltre trenta opere realizzate tra gli anni Settanta e i primi Duemila da uno degli esponenti più importanti dell’Arte Povera, la Galleria Borghese torna ad aprirsi al contemporaneo, rendendo omaggio all’immutata vitalità della scultura e all’osservazione della natura che da sempre caratterizza l’opera dell’artista piemontese classe 1947.
A sottolineare il rapporto simbiotico tra natura umana e vegetale, la mostra attraversa una parte delle sale al piano terra (Salone di Mariano Rossi, Sala di Apollo e Dafne, Sala degli Imperatori e Sala di Enea e Anchise) per espandersi nel Giardino dell’Uccelliera ed eccezionalmente nel Giardino della Meridiana. Nelle sale interne, caratterizzate da un tripudio di marmi, sculture e decorazioni, Penone aggiunge un innesto organico di foglie, cuoio, legno che collega e definisce i due universi. Nei Giardini invece, l’integrazione guarda al mondo dei metalli, con sculture in bronzo che dialogano con la ricca vegetazione circostante, arricchita da circa quaranta nuove piante in vaso chiamate a sorreggere alcune opere.
Distanziandosi da ogni possibile confronto formale o simbolico con la Galleria, il lavoro di Penone osserva la materia rivelando le forme che nasconde, con l’intento di riattivare quel naturale scambio osmotico tra il museo e il parco circostante che ha ispirato tante delle opere parte della sua collezione. Gli interventi dell’artista non scardinano quell’equilibro unico tra forme e architettura che caratterizza la Galleria, ma rinnovano quel gioco tutto Barocco che intrecciava paesaggio, natura e scultura, attivando un nuovo dialogo e facendo riflettere sul rapporto con il tempo e la storia.
Giuseppe Penone, Spazio di Luce, Space of Lights, 2008, ph. © Archivio Penone.jpg
Informazioni
Dal 14 marzo al 28 maggio 2023 - prorogata al 9 luglio 2023
dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle ore 17.45
Chiuso il lunedì
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