
Un monumento di grande fascino al centro della Roma più antica, da riscoprire e visitare gratuitamente. Risale al IV secolo il grande arco quadrifronte situato al crocevia tra il Velabro e il Foro Boario, da qualche anno impreziosito da un’illuminazione permanente donata da Fondazione Alda Fendi - Esperimenti e realizzata da Vittorio e Francesca Storaro. Il nome con cui è noto dal Cinquecento è quello di Arco di Giano, ma è probabilmente da identificarsi con l’Arcus Costantini menzionato nelle fonti antiche. Un’ipotesi confermata dagli ultimi restauri che hanno reso nuovamente visibile un’iscrizione di cui rimangono le prime tre lettere: COS.
Chiuso per quasi trent’anni e poi accessibile solo con visita guidata a pagamento, dal 13 novembre l’Arco di Giano torna ad aprire gratuitamente al pubblico una volta a settimana. Ogni sabato, dalle 10 alle 14 (dall'ultima domenica di marzo dalle 16 alle 20) i visitatori possono ammirare la sua imponente struttura e scoprire l’area archeologica circostante, per secoli al centro di un’intensa attività commerciale ma anche luogo sacro dove erano edificati i templi dedicati a Portunus ed Ercole Vincitore e dove sono presenti testimonianze di tutte le età di Roma antica.
Foto fondazionealdafendi-esperimenti.it
