
Nel 1505, Michelangelo viene chiamato a Roma da Giulio II, che gli commissiona il proprio monumento funebre. Il progetto, ripreso dopo la morte del papa e ridimensionato nel 1516, giunge a conclusione solo dopo altri tre decenni di tormentate vicende: il risultato è il complesso statuario, il cui centro è occupato dalla celebre statua del Mosè, che possiamo ammirare ancora oggi nella chiesa di San Pietro in Vincoli.
Un capolavoro che non cessa di stupire a distanza di secoli e che riserva sempre nuove sorprese: a svelarcene alcune è il video “La luce di Michelangelo”, pubblicato di recente dal Ministero della cultura sul proprio canale YouTube e su tutti i social. Attraverso un timelapse, il filmato mostra infatti i sorprendenti effetti speciali creati da Michelangelo utilizzando il movimento della luce naturale sul gruppo scultoreo. Durante i tramonti dell’equinozio di primavera, collegato alla festa della Pasqua, i raggi del sole attraversano le finestre della facciata e lo stretto varco tra le colonne della navata della basilica illuminando l’opera con un gioco di luce che, minuto dopo minuto, accende teatralmente alcuni elementi fondamentali del gruppo scultoreo e ne rafforza il significato spirituale.
