Tutto è cominciato alla fine degli anni Novanta con la scoperta casuale dello straordinario affresco della “Città Dipinta”, una città intera (ma forse almeno due) con tanto di mura che si stagliano bianche, porte, strade, piazze, teatri, logge e torrette. Siamo nel Parco del Colle Oppio, a pochi passi dal Colosseo, dove si conservano i resti imponenti delle Terme di Traiano, la cui costruzione all’inizio del II secolo d.C. seppellì un intero quartiere della città occupato fino a quel momento da proprietà imperiali ed edifici – la Domus Aurea, ma non solo.
Forse di età flavia, la Città Dipinta è solo uno dei tesori riportati alla luce negli scavi ancora in corso del cosiddetto criptoportico, una lunga galleria costruita dagli architetti di Traiano come camera di fondazione delle terme. Tra i ritrovamenti e le “riemersioni” degli ultimi anni, merita sicuramente un posto d’onore l’eccezionale mosaico parietale, lungo oltre 15 metri, che decorava la grande sala di rappresentanza di un secondo edificio, allietata dall’acqua di un ninfeo: un esempio unico e raffinato di arte musiva, oltre che la decorazione a mosaico più grande mai trovata nel mondo antico.
In attesa dell’apertura al pubblico della galleria, il video pubblicato sulla pagina della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ci svela in anteprima tutti i suoi segreti.