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Dall’Orto Botanico a Centrale Montemartini: le bellezze nascoste di Roma celebrate dal Guardian

dal 1 Febbraio 2025 al 30 Settembre 2025

Una città cosmopolita fin dai tempi più remoti, epicentro di un costante flusso di pellegrini per il suo ruolo cardine nell’Europa cristiana e poi meta obbligatoria del “Grand Tour”, il viaggio di formazione compiuto dai giovani aristocratici europei, trasportati a Roma sull’onda dell’entusiasmo per il suo glorioso passato. Se il turismo ha in qualche modo sempre fatto parte del DNA della città, è vero che i numeri record di visitatori registrati negli ultimi anni (51,4 milioni di presenze e 22,2 milioni di arrivi nel 2024) portano inevitabilmente al sovraffollamento di alcune parti di Roma e delle principali attrazioni cittadine.

Ma Roma non è fatta solo di musei e monumenti iconici come il Colosseo, Fontana di Trevi, il Pantheon e la Città del Vaticano, presi d’assalto dal turismo di massa: chi conosce la città sa che esistono luoghi meno conosciuti ma ugualmente imperdibili, scorci di bellezza che contengono più di quanto sembri e tesori da esplorare al di fuori dei sentieri battuti. Per esempio quelli raccontati da Joseph O’Connor sul quotidiano britannico The Guardian, che in un recente articolo ha portato all’attenzione dei suoi lettori alcuni itinerari alternativi per apprezzare appieno una città tanto ricca di sfaccettature.

La prima tappa suggerita per sfuggire al caos di ogni grande città è l’Orto Botanico: un’oasi di piante rare, fiori esotici e monumentali alberi secolari nel cuore di Roma, tra Trastevere e il Gianicolo, un mondo a parte difficile da dimenticare. Pace e serenità sono le parole chiave di un altro luogo suggestivo, ricco di fascino, storia e arte: il Cimitero Acattolico. In questo rettangolo di verde alle spalle della Piramide Cestia ha trovato sepoltura un esercito di ribelli e sognatori (John Keats, Percy Bysshe Shelley, Antonio Gramsci e Gregory Corso tra gli altri), con i gatti dell’annessa colonia felina che si aggirano tra pini, cipressi e antiche lapidi. Elegante e silenziosa, seppure a pochi passi dall’animata Campo de’ Fiori, è anche via Giulia: lunga appena un chilometro e punteggiata da edifici prestigiosi e chiese, è un vero e proprio tuffo nella Roma del Rinascimento.

Nel Rione Esquilino, a pochi passi dalla Stazione Termini, arte e spiritualità danno vita a un connubio perfetto nella Basilica di Santa Maria Maggiore. La storia della sua fondazione, legata al sogno del ricco patrizio romano Giovanni, di sua moglie e di Papa Liberio nel lontano 358, è raccontata nei magnifici mosaici che dominano la Loggia delle Benedizioni, parte del percorso del Polo Museale Liberiano, uno scrigno di tesori imperdibili. L’elenco stilato dal Guardian comprende anche due musei: Palazzo Altemps, riaperto nel 1997 come sede del Museo Nazionale Romano, e Centrale Montemartini, con le sue statue antiche che appaiono ancora più belle tra le turbine, le pompe, i pistoni e i serbatoi di gasolio della vecchia centrale elettrica riconvertita in una spettacolare sede museale.

In copertina: Centrale Montemartini

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