Un viaggio ricco di suggestioni che dal Medioevo ci conduce all’inizio del Cinquecento, dalla ieraticità dell’antica tavola della Madonna Advocata e dai dipinti medievali a fondo oro alle opere complesse e raffinate di Beato Angelico, Filippo Lippi, Antoniazzo Romano e Perugino. Con la riapertura delle undici sale al piano terra di Palazzo Barberini, lì dove un tempo era l’appartamento del principe Taddeo Barberini, si conclude il lungo processo di trasformazione e riallestimento della collezione permanente della galleria, iniziato nel 2019 con le sale dedicate al Settecento e al Seicento, rispettivamente nell’Ala Sud e nell’Ala Nord, e continuato a fine 2021 con le nuove sale del Cinquecento e il riassetto espositivo del piano nobile del palazzo.
Le 50 opere presentate al pubblico, disposte nelle sale secondo un ordine cronologico e geografico, dialogano e interagiscono tra di loro: didascalie ragionate e pannelli esplicativi a disposizione dei visitatori svelano rimandi e corrispondenze, testimoniando l’evoluzione dello stile e la conquista di un nuovo linguaggio pittorico. Alle sale riallestite si accede tramite la nuova Sala Orientamento, detta anche Sala delle scimmie dalla decorazione del soffitto affrescata intorno al 1630 da Agostino Tassi e Simone Lagi. Qui i visitatori troveranno anche una suggestiva “timeline” che corre lungo le pareti raccontando la storia di Palazzo Barberini e del museo, con un innovativo tavolo multimediale che permette di consultare diversi contenuti, in italiano e in inglese, per esempio sui protagonisti della famiglia Barberini e sugli artisti che vi lavorarono.