The Rome of the Republic. The Tale of Archaeology

La mostra ai Musei Capitolini, nelle sale di Palazzo Caffarelli, costituisce il secondo capitolo - dopo La Roma dei Re nel 2018 - del grande ciclo Il Racconto dell’Archeologia, basato soprattutto sulle collezioni di proprietà comunale conservate nei magazzini e nei musei della Sovrintendenza. L’esposizione illustra quindi, attraverso una serie di temi e contesti archeologici, gli aspetti e le trasformazioni della società romana nel corso di cinque secoli, dalla nascita della Repubblica alla formazione dell’Impero. 

Il percorso della mostra, articolato in tre sezioni principali, è costituito da un’ampia selezione di circa 1800 opere, tra cui manufatti in bronzo, pietra locale, in alcuni casi marmo, soprattutto terracotta e ceramica. Un altro aspetto importante è che la quasi totalità delle opere in mostra non è usualmente esposta al pubblico; in molti casi infatti, si tratta di oggetti conservati nelle casse dell’Antiquarium, per la prima volta restaurati ed esposti al pubblico. Al materiale facente parte delle collezioni dell’Antiquarium si aggiunge anche una serie di opere conservate alla Centrale Montemartini, tra le quali segnaliamo l’urna in marmo dall’Esquilino, la piccola scultura di capro in bronzo da via Magenta e i resti di affresco dalla cosiddetta Tomba Arieti.

Dal settore museale del Campidoglio proviene invece una selezione di ritratti di età tardo-repubblicana, in parte esposti nelle sale dei Musei Capitolini, in parte conservati nei magazzini. La sezione quantitativamente più consistente dell’intero percorso ad ogni modo, è quella che illustra i resti archeologici che testimoniano le fasi costruttive, le caratteristiche artigianali e il livello artistico degli edifici templari sul Campidoglio e nel Campo Marzio. Da segnalare inoltre anche la presenza dei depositi votivi di età repubblicana, alcuni esposti per la prima volta, che sottolineano l’importante aspetto della devozione popolare, a volte trascurato nel contesto di quest’epoca.