Non solo dipinti e sculture: nei lussuosi palazzi della Roma del Settecento, gli elementi di maggiore effetto erano spesso gli arredi, veri capolavori d’arte decorativa che riflettevano il gusto dell’epoca. Grazie all’accordo siglato tra le Gallerie Nazionali di Arte Antica e l’Associazione Civita, una parte dei proventi realizzati con la vendita del vino “Civitas” è stata utilizzata per restituire luce e splendore a una delle più spettacolari console settecentesche della Galleria Corsini, oggi nuovamente esposta nella Sala del Camino.
Commissionata dal cardinal Neri Maria Corsini che nel Settecento allestì con preziose opere la sala e l’adiacente Galleria del cardinale, il nucleo principale dell’appartamento cardinalizio, la console è datata intorno al 1730. Il suo abile intagliatore attende però ancora un’identificazione anche se apparteneva di certo a una delle botteghe romane che in quegli anni lavoravano per le più ricche famiglie della città e per la corte papale, come la prestigiosa e prolifica bottega di Giuseppe Corsini e della moglie Lucia Barbarossa.
La console restaurata presenta un fondo piatto e doveva quindi essere collocata addossata a un muro. Grandi volute con elementi vegetali e teste femminili ne decorano le gambe; altri volti emergono dalla crociera in basso e dalla traversa centrale, impreziosita da volute articolate in forma di teste leonine. Un capolavoro in legno e oro in cui la complessità e la bellezza degli intagli suggeriscono linee e punti vista sempre nuovi.