Opere d’arte ferite, trafugate, disperse, vendute o esportate illegalmente. E poi, infine, riportate a casa. Il nuovo Museo dell’Arte Salvata, ospitato da giugno nell’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano, una delle 4 sedi del Museo Nazionale Romano, è un luogo che racconta il salvataggio dell’arte nelle sue diverse forme. Grazie, per esempio, alle indagini del Comando Carabinieri TPC, al lavoro della diplomazia culturale o dei Caschi blu della cultura, ma anche all’Istituto Centrale per il Restauro, agli interventi in seguito a calamità naturali o conflitti e ai recuperi fortuiti o in scavi di emergenza.
Le opere “salvate” saranno esposte qui al pubblico per un periodo di tempo delimitato, prima di tornare al proprio territorio di provenienza ed essere ricollocate nei musei di appartenenza. L’allestimento del Museo, con teche e pannelli modulabili, consente di cambiare la disposizione all’interno dell’Aula a seconda delle necessità, per accogliere e rendere fruibili al grande pubblico sempre nuovi tesori. L’incessante recupero di opere d’arte permetterà infatti la rotazione dell’esposizione: al termine di ogni mostra, nuove opere recuperate saranno presentate ai visitatori.
L’esposizione che inaugura il nuovo spazio espositivo presenta, fino al 15 ottobre, i recenti ritrovamenti del Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri: una parte di un poderoso corpus di oggetti rientrati dagli Stati Uniti nel 2021, tra cui una serie di ceramiche e di terrecotte votive e architettoniche provenienti da diverse culture dell’Italia centrale e meridionale preromana.