Una nuova area archeologica all’interno di un condominio privato ma aperta regolarmente ai visitatori: è “La scatola archeologica della Domus Aventino”, un progetto innovativo e virtuoso nato dalla collaborazione tra la Soprintendenza Speciale di Roma e BNP Paribas Real Estate in grado di coniugare archeologia, architettura e tecnologia con una formula inedita.
Tutto è cominciato nel 2014 durante i lavori per la riconversione di un vecchio immobile alle pendici dell’Aventino in un complesso residenziale. Dagli scavi sono infatti emersi materiali e strutture che abbracciano otto secoli di storia: dagli antichissimi terrazzamenti nel banco di tufo dell’Aventino dell’VIII secolo a.C., all’epoca cioè della fondazione di Roma, al basamento di una torre difensiva del VI secolo a.C. fino ai resti di una grande domus romana con diverse fasi edilizie e ben sei strati di mosaici pavimentali che testimoniano i rifacimenti avvenuti in questo luogo nell’arco di due secoli, il cambio di gusti e la moda dei tempi.
Il compito di raccontare questo luogo e a far capire cos’era è affidato all’allestimento multimediale curato da Piero Angela e Paco Lanciano: attraverso una serie di video mapping, di suoni e immagini proiettate che si intersecano con la narrazione, i visitatori sono accompagnati in un viaggio a ritroso nel tempo, coinvolgente ma fedele alla storia.
Informazioni
Aperto il 1°, 2°, 3° e 4° sabato del mese
Turni di visita 14.00 – 15.00 – 16.00 – 17.00 – 18.00
Visite accompagnate per un massimo di 20 partecipanti a turno
Percorso di visita accessibile ai disabili motori con minime limitazioni

Location
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