
Il dipinto murale raffigurante una mappa ideale di Gerusalemme all’epoca di Cristo, all’interno dell’Anfiteatro Flavio, è ora visibile in tutto il suo splendore.
L’opera, che si trova sull'arco di fondo della Porta Triumphalis verso il Foro Romano, si estende per 15 metri quadrati a oltre 7 metri d’altezza sotto le volte dell’ambulacro al piano terra del monumento. I lavori di restauro di quest’opera, rivelatasi un dipinto a tempera e non un affresco come si pensava, si sono appena conclusi, liberandolo dalla patina di smog e riportandone alla luce tutte le sfumature cromatiche delle terre: il rosso, l’ocra e il bruno, prevalenti nel dipinto. Adesso sono visibili anche i contorni delle figure, le ombreggiature e l’articolazione intera del disegno; grazie all’intervento conservativo, inoltre, è stata anche recuperata una parte della decorazione che si pensava fosse andata perduta, cioè la parte orientale della città di Gerusalemme.
Gli studiosi avanzano l’ipotesi che esistesse una pittura pendant sul lato orientale, verso San Giovanni, dedicata alla raffigurazione simbolica della città di Roma. Gli studi effettuati hanno permesso di datare il dipinto al XVII secolo, durante il pontificato di Papa Clemente X (1670-1676), in occasione della campagna decorativa promossa per le celebrazioni del Giubileo del 1675. Il cantiere di restauro ha riportato in evidenza una fase di uso del monumento meno nota rispetto a quella di epoca romana.
Inoltre il restauro ha consentito di rafforzare anche l’ipotesi della fonte iconografica, risalente alla fine del XVI secolo, da cui sono derivate numerose varianti. La più prossima al dipinto del Colosseo è una stampa di Antonio Tempesta del 1601 conservata all'Albertina di Vienna.
