
L’esposizione, prima personale in Italia dell’artista polacca Diana Lelonek, è presentata dalla Fondazione Pastificio Cerere in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, ed è il risultato di una residenza di Diana Lelonek e del curatore Jakub Gawkowski presso il Pastificio Cerere nel mese di gennaio 2020.
L’artista, attraverso il mezzo della fotografia, l’uso della muffa e di oggetti considerati spazzatura, vuole offrire una visione critica della sovrapproduzione e crescita illimitata.
Basandosi infatti su una ricerca interdisciplinare ispirata alle scienze naturali e all’eco-attivismo, sottolinea la questione dell’impatto umano sulla natura e la fine dell’antropocentrismo, inteso come epoca geologica in cui il nostro pianeta è profondamente condizionato dagli effetti negativi dell’azione dell’uomo.
Il percorso espositivo, articolato tra lo spazio superiore del silos e quello sotterraneo dello Spazio Molini, presenta i risultati della ricerca condotta dall’artista in due luoghi geograficamente lontani uno dall’altro: l’ Alta Slesia, una regione industriale polacca, e i ghiacciai alpini del Rodano, dove la Lenolek pone al centro di una installazione sonora ambientale.
Lavorando con l’immagine e il suono, Diana Lelonek si concentra su rituali culturali legati alla natura e alle loro storie che forniscono informazioni su un passato prima dell’uomo, sulla crisi ambientale presente, e sul futuro incerto della Terra.
Informazioni
Covid19 - Chiuso per misure di contenimento
Dal 6 febbraio al 9 aprile 2020
dal lunedì al sabato dalle 15.00 alle 19.00
domenica chiuso
