
Una monografia dedicata al più importante rappresentante della fotografia creativa in Turchia, scomparso alla fine del 2018. Lucido osservatore della storia e società turca, Güler ha lasciato in eredità un archivio di oltre due milioni di foto, di cui una selezione di circa 80 immagini è in mostra: una grande retrospettiva dedicata in particolare alla città di Istanbul e una sezione riservata ai ritratti di personaggi famosi.
Nominato uno dei sette fotografi migliori al mondo dal British Journal of Photography Yearbook e insignito del prestigioso titolo di "Master of Leica", il maestro turco Ara Güler approda a Roma con una mostra monografica dedicata ai suoi scatti in bianco e nero. La tappa romana arriva al Museo di Roma in Trastevere, dopo le esposizioni alla Galleria Saatchi a Londra, alla Galleria Polka a Parigi, al Tempio di Tofukuji a Kyoto, nell’ambito del vertice del G-20, e alla Alexander Hamilton Custom House a New York in concomitanza con l’Assemblea Generale dell’ONU, prima di continuare il suo percorso a Mogadiscio.
La mostra è composta in gran parte dalle fotografie di Istanbul scattate da Ara Güler a partire dagli anni ’50, periodo fondamentale in cui fu reclutato da Henri Cartier-Bresson per l’Agenzia Magnum e divenne corrispondente per il Vicino Oriente prima per Time Life nel 1956, e poi per Paris Match e Stern nel 1958. Le 45 vedute in bianco e nero della città presenti in mostra costituiranno una preziosa testimonianza di un’umanità ormai quasi cancellata dalla memoria e si affiancheranno ad una sezione, composta da 37 immagini in tutto, dedicata ai ritratti di personaggi importanti del mondo dell’arte, della letteratura, della scienza e della politica: da Federico Fellini a Sophia Loren, da Bernardo Bertolucci ad Antonio Tabucchi, da Papa Paolo VI a Winston Churchill, da Pablo Picasso a Salvador Dalì.
Tutti i più grandi personaggi degli ultimi 65 anni, che hanno lasciato un segno indelebile con le loro idee, la loro arte e le loro azioni, sono stati ritratti dal suo obiettivo e immortalati nelle sue fotografie, scattate nel corso di una carriera, iniziata nel 1950 e cessata solo con la sua morte.
Il viaggio artistico di Ara Güler mise Istanbul, dove fu nato e cresciuto, al centro della sua vita e della sua arte, e grazie al suo linguaggio originale, avvincente e prolifico, libero da ogni forma di bigottismo, rappresenta una delle più edificanti testimonianze della figura del “vero artista” in Turchia.
Informazioni
Dal 30 gennaio al 3 maggio 2020 - prorogata al 20 settembre 2020
Da martedì a domenica ore 10.00 - 20.00. La biglietteria chiude alle ore 19.00
Chiuso lunedì
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