Il Villino Hüffer è un esempio significativo di palazzo prestigioso di fine Ottocento. Fu progettato dall’architetto francese Jules A.F.A. Pellechet e costruito fra il 1880 e il 1883 per il ricchissimo imprenditore tedesco Wilhelm Hüffer. Molto lodato da Gabriele D’Annunzio per l’eleganza e il comfort dei suoi ambienti, l’edificio è stato restaurato in anni recenti.
Dal 2001 è di proprietà della Banca d’Italia che ne ha fatto la sede del suo archivio storico.
Nel 1870, iniziata la guerra franco-prussiana, Hüffer decise di liquidare i suoi affari e di trasferirsi a Roma. In un primo momento, egli si stabilì a Palazzo Borghese, inserendosi con facilità nell’alta società capitolina, che gli attribuì il titolo di barone. Nel 1879 l’imprenditore acquistò un lotto di terreno lungo la nuova via Nazionale, e di lì a poco si fece costruire una propria dimora, dove si trasferì nel 1883. Il suo intervento non si limitò peraltro alla costruzione del villino, ma contribuì anche alla sistemazione di aree adiacenti, in particolare dei giardini del Quirinale.
L’edificio, di forma rettangolare, si sviluppa su tre piani in eleganti e sobrie forme rinascimentali. L’ingresso principale si trova sulla facciata laterale prospiciente il giardino (un tempo molto più grande), cui si accede varcando una cancellata in ferro che reca le iniziali WH. Tale accesso è protetto da una bella pensilina in ferro e vetro, realizzata in Francia dalla maison André, la stessa che costruì la cancellata.
Appena si accede all’interno della palazzina, ci si trova in un grande atrio caratterizzato dalla bicromia dei marmi, da colonne architravate di ordine tuscanico e da magnifici bassorilievi.
In generale, il palazzo è riuscito a conservare la struttura e l’apparato decorativo originali, improntato decisamente su una commistione di stili.
Uno scalone a doppia altezza, illuminato dall’alto da un grande lucernaio in ferro e vetro, conduce poi al piano nobile. Qui gli ambienti di rappresentanza si distribuiscono intorno al fulcro della villa costituito dal salone da ballo, dove i coniugi Hüffer organizzavano ricevimenti memorabili.
Sulle pareti del salone fanno bella mostra di sé i dipinti di Annibale Brugnoli, pittore perugino tra i più stimati dell’epoca, divenuto celebre per aver rappresentato soggetti di carattere mitologico e musicale. Allo stesso artista si deve l’ovale a tempera con l’allegoria della Flora, al centro del soffitto riccamente decorato a stucco. Gli altri ambienti contigui (sala del biliardo, sala da pranzo, salottino di Costanza, fumoir e stanza da bagno), infine, conservano le decorazioni e i soffitti intagliati originali, con l’accostamento di motivi ornamentali diversi, ispirati sia alla tradizione classica e rinascimentale che al repertorio liberty.
Informazioni
Sede dell'Archivio storico della Banca d'Italia
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