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Pasolini: per un jazz di poesia

Filippo La PortaL’opera di Pier Paolo Pasolini si configura come una costellazione di “assaggi”, frammenti, abbozzi, appunti, promesse: un laboratorio permanente, una tensione continua verso forme espressive mai pienamente concluse, mai fissate una volta per tutte. Questa natura aperta e plurale del suo pensiero e della sua produzione – letteraria, cinematografica, teorica – trova un sorprendente corrispettivo nella pratica jazzistica: arte dell’improvvisazione, del rischio, della variazione continua sul tema. Ci appare insomma come una grande improvvisazione jazzistica.Pasolini nelle colonne sonore dei suoi film mescola alto e basso, musica classica e musica popolare, Bach e canzonette, folk e tradizione colta. E anzi in ciò consiste la sua poetica del pastiche, della commistione. E si apre anche al jazz, soprattutto in Appunti per un’Orestiade africana (1970) dove collaborano Gato Barbieri, Don Moye ecc.), mentre in precedenza aveva usato il blues in una scena di guarigione del Vangelo secondo Matteo. Ma è tutta la sua poetica, la sua stessa idea di cinema, di letteratura, e perfino la sua idea di realtà che ha molte affinità con l’improvvisazione jazzistica, che sempre implica un senso di instabilità, apertura e perfino di imminente pericolo (come una volta osservò Bontempelli). Per Pasolini l’illusione più micidiale della borghesia è di credere che la realtà – cose e persone, relazioni sentimentali e valori – si possa possedere; non ne accetta la instabilità e intima precarietà.Un jazz di poesia – parafrasando la concezione di P.P.P. di un “cinema di poesia” – è uno spettacolo musicale e narrativo che rilegge l’opera di Pasolini attraverso la lente del jazz. Sul palco un quintetto reinterpreta musiche originali dei suoi film e la lettura di alcuni brani di cui si cerca un equivalente musicale jazzistico, in particolare le canzoni scritte da Pasolini per Laura Betti, la colonna sonora di Appunti per un’Orestiade africana, brani da La Rabbia e Cosa sono le nuvole? e frammenti sonori da Accattone, Il Vangelo secondo Matteo, La Ricotta.Accanto a queste reinterpretazioni, verranno letti – e “improvvisati” musicalmente – testi scelti dai Poemi, dagli Scritti corsari e da altri luoghi pasoliniani, cercando un loro “equivalente jazzistico”, secondo una logica non illustrativa ma poetica: un dialogo tra parola e suono.
Pasolini: per un jazz di poesia è parte del programma PPP Visionario promosso, in occasione del 50° anniversario dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini, da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali. Il programma potrebbe subire variazioni

Informazioni

Quando 
21 Novembre 2025
POINT (12.5760304 41.8915135)
Contatti 
Sito web: 
www.teatriincomune.roma.it/events/pasolini-per-un-jazz-di-poesia-filippo-la-porta
Email: 
promozione.tbq@cranpi
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Location

Pasolini: per un jazz di poesia, Via Ostuni, 8
Via Ostuni, 8
41° 53' 29.4504" N, 12° 34' 33.708" E

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