
Immagini pittoriche estratte dalla realtà, fatte di sovrapposizioni, intrecci di strutture architettoniche, contrasti di luci e colori, combinazioni di forme e prospettive inconsuete. Al fotografo Carlo D’Orta e alla sua ricerca dell’astrazione geometrica attraverso la lente dell’obiettivo è dedicata la mostra a ingresso gratuito che Palazzo Esposizioni ospita nella Sala Fontana.
Opere di grande formato di Carlo D’Orta, nato a Firenze nel 1955, sono presenti in importanti sedi istituzionali, tra cui il Centro Congressi della Banca d’Italia a Roma, la Camera dei Deputati, il Museo dell’Archivio Centrale dello Stato e il Consolato Generale d’Italia a New York, e in molte collezioni private in Italia e all’estero.
Nella mostra curata da Fabio Mongelli, promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, sono esposte al pubblico le serie fotografiche Biocities, Geometrie Still Life, Vibrazioni e Paesaggi Surreali. L’arte astratta di Piet Mondrian, Mark Rothko e Peter Halley, la fotografia di Franco Fontana e Lucien Hervé e in parte le visioni metafisiche di Giorgio de Chirico sono le fonti di ispirazioni delle prime due serie. Le serie Vibrazioni e Paesaggi Surreali sono invece dedicate a una ricerca di immagini di astrazione informale o surrealista: vetrate di cristallo e lastre metalliche riflettono, deformandole, le architetture tutt’intorno, producendo giochi di forme, luci e colori imprevedibili.
In copertina: Carlo D'Orta, Vibrazioni NYC #7, fotografia d'arte, 2018 (dettaglio)
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