
Le opere di Monika Sosnowska e dell’artista, saggista, poeta e attivista politico Jimmie Durham aprono la terza fase di LAVINIA, il progetto d’arte contemporanea curato da Salvatore Lacagnina, realizzato da Ghella e promosso da Roma Capitale, Assessorato della Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura.
Il progetto rende omaggio alla pittrice tardomanierista Lavinia Fontana, tra le prime artiste riconosciute dalla storia dell’arte e presente nella collezione di Galleria Borghese, e si sviluppa in parallelo alle varie fasi di restauro della Loggia dei Vini, l’elegante padiglione fatto realizzare a Villa Borghese dal cardinale Scipione Borghese. A dare più sapore all’inaugurazione, un gelato che celebra l’estate, al gusto di “mango e sesamo nero”. Nell’antica Loggia dei Vini, gli ospiti del cardinale erano intrattenuti con vini e sorbetti: proprio per questo, ogni inaugurazione di LAVINIA è associata a un gusto di gelato.
Nato in Arkansas nel 1940 e morto a Berlino nel 2021, Jimmie Durham è stato tra le figure più influenti dell’arte contemporanea internazionale: servendosi di pittura, scultura, performance, disegno, scultura, video, ha lavorato alla decostruzione di concetti e stereotipi della cultura occidentale, spesso con profonda ironia. L’opera “Jimmie Durham: And Now, So Far In The Future That No One Will Recognize Any Of My Jokes (revisited)” che occupa il centro del loggiato è la rivisitazione di un progetto ideato nel 2022 per la Fondazione Morra Greco di Napoli che riunisce sculture provenienti dalla collezione della Fondazione Morra Greco, oggetti, libri della biblioteca di Durham, selezionati da Maria Thereza Alves, video e documenti posti in dialogo con una serie di poesie dell’artista tradotte in italiano da Sacha Piersanti.
Già presente sul cancello della prima inaugurazione di LAVINIA, il lavoro scultoreo dell’artista visiva Monika Sosnowska, nata in Polonia nel 1972, si basa sull’appropriazione e la manipolazione di materiali da costruzione – travi d’acciaio, cemento, tondini di ferro e tubi – che perdono la loro funzione originaria per assumere nuove configurazioni formali e sfidare la percezione dello spettatore. In LAVINIA - Parte III, “Recinzione” (2025) trasforma la ringhiera della Loggia, un elemento architettonico funzionale, in una scultura site-specific, introducendo una riflessione sulla relazione tra permanenza e trasformazione.
Le due nuove opere si aggiungono agli interventi già realizzati nelle fasi precedenti del progetto: la maniglia di Monika Sosnowska sul cancello d’ingresso, le sedute di Gianni Politi (rivisitate per l’occasione), la fontana d’acqua infinita di Piero Golia e la lupa della scultura di Enzo Cucchi, una sorta di grata che lascia intravedere lo spazio dell’antico ninfeo. Completano il percorso l’installazione luminosa di Johanna Grawunder lungo le mura di contenimento e il sentiero “Dante Desire Line Poetry Path” di Ross Birrell & David Harding, che guida i visitatori verso la Loggia accompagnandoli con le parole di Dante.
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