Il nome dell'edificio, impropriamente denominato San Macuto, deriva dal santo a cui era dedicata la chiesa nella stessa piazza. La leggenda vuole che il nome del palazzo fosse quello di un monaco gallese che si rifugiò nella città gallo-romana di Aleithum, l'odierna Saint Malo, per sfuggire alle persecuzioni dei Sassoni. A Saint Malo fondò un monastero e poi, una volta divenuto abate, fu proclamato vescovo del paese.
Edificato verso la metà del Cinquecento, nel Seicento divenne sede della Congregazione del Santo Uffizio e dell'Inquisizione voluta da papa Paolo III.
Nel 1889, fu sede del Ministero delle Poste e Telegrafi, successivamente ribattezzato Ministero delle Comunicazioni dal 1924 al 1944, poi Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, che vi rimase fino al 1974, anno in cui fu trasferito al distretto dell'Eur.
Dal 1974, Palazzo San Macuto fu trasformato in sede periferica della Camera dei Deputati e utilizzato come sede della Biblioteca della Camera dei Deputati.
Nell'ambito della creazione del Polo Bibliotecario Parlamentare, l'unità dell'Insula Sapientiae è stata ricostituita quando è stato riaperto il passaggio all'edificio adiacente dove ha sede la Biblioteca del Senato della Repubblica.
Oggi, il palazzo ospita le sedi di alcune importanti istituzioni tra cui la Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, la vigilanza Rai e l'antimafia.
Informazioni
Il palazzo è chiuso al pubblico e visibile solo dall'esterno.
Location
Per conoscere tutti servizi sull'accessibilità visita la sezione Roma accessibile.