Nel 1978 iniziarono gli insediamenti abitativi nel quartiere compreso nel Piano di zona 40 Vigna Murata, che terminarono nel 1985, per un totale di 3000 appartamenti circa.Don Francesco Di Domenico, venuto qui ad abitare,assicurò la celebrazione eucaristica domenicalefin dal‘78 .Nel 1980 venne costituita la parrocchia di santa Giovanna Antida Thouret, il cui primo parroco fu don Walter Boccioni.Il Vicariato di Roma mise a disposizione alcuni locali commerciali in via Lorgna, dove si tenevano le celebrazioni, la catechesi sacramentale ed alcune attività pastorali.Per il Natale o per la altre ricorrenze liturgiche più partecipate si tenevano le celebrazioni sotto un tendone da circo, mentre a maggio per la festa della patrona, l’Eucarestia veniva celebrata all’aperto, sul grande prato all’incrocio di via Gradi con via Cerva.
Il cardinale vicario Ugo Poletti, apprezzando l’entusiasmo e l’impegno delle varie realtà parrocchiali presenti e le loro iniziative, promosse e incoraggiò la raccolta di fondi per la costruzione della chiesa,prese possesso del terreno destinato a questo scopo dal piano regolatore, e vi pose un prefabbricato, tuttora esistente, per avviare altre attività pastorali.Nel 1990 il cardinale Poletti presenziò alla posa della prima pietra e nel 1993 il cardinale Ruini consacrò la nuova chiesa.Proseguì la sistemazione degli spazi esterni con la definizione dell’area per attività sportive; vennero realizzate altre due grandi sale per incontri comunitari.Si svolgeva in quegli anni il Sinodo della Chiesa di Roma.
Nel 1995 il santo padre Giovanni Paolo II visitò la nostra parrocchia: a lui è dedicato il salone dove ricevette il consiglio pastorale parrocchiale e i rappresentanti di tutte le associazioni.Nel 2000 la parrocchia ospitò tanti giovani che partecipavano al Giubileo e alla Giornata mondiale della Gioventù.Gruppi via via più numerosi di giovani della parrocchia aderirono alle successive GMG, da Santiago di Compostela del 1989, a Toronto 2002, Colonia 2005, e Sydney 2008.Nel 2008 il parroco don Walter, per un improvviso malore tornò alla casa del Padre.Il cardinale Vallini insediò il nuovo parroco don Massimiliano Nazio, che sta dando un notevole impulso a tutte le realtà operanti nella parrocchia.Egli ha ristrutturato lo spazio del salone a piano terra, ricavando un teatro fornito di tutte le attrezzature tecniche, ha rifatto gli impianti sportivi, ha dato vita a un Centro famiglia per bambini, ha istituito l’adorazione perpetua del santissimo Sacramento, ha realizzato due edizioni del presepe vivente.Ed è solo l’inizio ….
Il territorio della parrocchia è compreso tra via di Vigna Murata a Nord, il fosso della Cecchignola a Sud, via del casale Solaro a Ovest e via della Cecchignola a Est.Le parrocchie limitrofe sono: ss. Perpetua e Felicita, Ss. Annunziata, sant’Anselmo, san Giuseppe da Copertino.Le costruzioni realizzate fra il ‘75 e l’85 da tre consorzi di cooperative, Fonte meravigliosa, Solidarietà sociale, Statistica 2000; rientravano nell’ambito del piano di zona n° 40, Vigna Murata, che prevedeva poco più di tremila appartamenti, e spazi commerciali. Vennero successivamente costruite le scuole: elementare, media, materna; il mercato comunale e gli uffici ora occupati dall’INAIL.Fin dal 1978 centinaia di famiglie provenienti da altre zone della città e da regioni del centro-sud, con differenti esperienze culturali e di religiosità, vennero ad abitare nel quartiere.L’età media dei capi famiglia era sui 45 anni; per un 50% appartenenti a un ceto medio-alto e per l’altra metà a un ceto medio.Intorno al 1985 gli appartamenti erano tutti abitati.Agli esordi gli abitanti facevano ufficialmente parte della parrocchia di Santa Perpetua e Felicita, piuttosto lontana dalle abitazioni, ma la presenza di don Francesco Di Domenico, trasferitosi qui con i suoi anziani genitori, permise di ottemperare al precetto festivo con una celebrazione eucaristicatenuta in uno slargo delle cantine, o presso la cappella delle monache di santa Francesca Romana, per essere poi ospitati per un po’ di tempo in una sala a vetri, concessa dal Consorzio Solidarietà sociale.La parrocchia di santa Giovanna Antida Thouret fu eretta canonicamente il primo giugno 1980, con il decreto vicariale Le instancabili premure dal cardinale vicario Ugo Poletti, per le facoltà concessegli dal santo Padre Giovanni Paolo II.
Il cardinale Poletti, nella sua amorevole sollecitudine, di fronte alle reali difficoltà di un quartiere privo di servizi e strutture essenziali, non esitò a dare in uso, per le celebrazioni e la catechesi, dei locali commercialiin via Lorgna, di proprietà del fondo diocesano per il culto.L’assegnazione di questi locali permise a don Walter Boccioni, nominato parroco nel 1980, di poter strutturare meglio i servizi pastorali, cominciando con il garantire i sacramenti dell’iniziazione cristiana, cui peraltro era stata già data una prima risposta, grazie alla disponibilità di don Francesco e di alcune catechiste volontarie.Nel maggio del 1982, nella sua visita pastorale,durata ben cinque giorni pieni, mons. Clemente Riva, allora vescovo del Settore Sud, volle incontrare tutte le varie realtà, raggiungendo anche gli insegnanti e gli alunni delle scuole elementari e medie.
La sua profonda umanità e pastoralità, espressa anche in una relazione programmatica, delineò un percorso comunionale e missionario che la parrocchia avrebbe dovuto intraprendere per superare i contrasti interni derivanti da diverse esperienze e concezioni di chiesa.Un sondaggio socio - religioso permise di acquisire una conoscenza più approfondita della realtà del quartiere (che nel frattempo era arrivato a completamento, con circa tremila appartamenti), per formulare un piano pastorale più rispondente alle esigenze degli abitanti.
Nonostante un relativo benessere economico, fu riscontrata la presenza di quelle che già allora si chiamavano le nuove povertà: sradicamento degli anziani dai luoghi di origine, disorientamento dei giovani, famiglie in crisi o già separate, ragazzi e bambini bisognosi di stabili punti di riferimento,solitudine, depressione, anoressia.Con molto impegno e con una certa fatica fu costituito il consiglio pastorale parrocchiale, la commissione Caritas che ebbe come assistente don Giovanni Ruffino, secondo vice-parroco, lo scoutismo dell’AGESCI, le comunità neocatecumenali, l’Azione cattolica, e infine la Fraternità francescana.Ben presto i locali assegnati divennero insufficienti: per le grandi festività religiose si ricorse a soluzioni creative: Natale, Pasqua, la festa della santa patrona a maggio, furono celebrate a volte in un tendone da circo, a volte nel teatro della scuola elementare di via Drago, o sul prato adiacente a piazza Zamagna, che per la sua posizione a conca facilitava una partecipazione corale e comunitaria.Anche la comunità delle suore di santa Giovanna Antida pose la sua abitazione in via Cerva a servizio degli anziani, delle catechiste, e di alcune bambine che nel periodo estivo, guidate da suor Elvira, imparavano a lavorare a maglia oall’uncinetto.
Nella sua visita pastorale del maggio 1984 il cardinale vicario Ugo Poletti, con notevole lungimiranza e con amore di padre si rese conto delle difficoltà oggettive in cui si operava.Nel maggio dell’86, invitato per la festa di santa Giovanna Antida, fu favorevolmente sorpreso per l’accoglienza ricevuta. La celebrazione all’aperto ebbe una partecipazione plebiscitaria. Vari cartelloni e tanti tavoli documentavano le numerose attività svolte con testi, disegni, grafici, tabelle, fotografie, mentre altreerano in svolgimento. Il tutto dimostrava gioia, passione, impegno serio nel voler essere segno credibile nella comunità ecclesiale e nel quartiere.
In quell’incontro maturò in lui la volontà di porre tra le priorità pastorali diocesane la costruzione del nuovo complesso parrocchiale, vincendo alcune resistenze del Consorzio di Fonte, nella consegna dei terreni previsti che ospitavano un campo di calcio con i relativi servizi.Infatti il 28 luglio il Cardinale si fece consegnare dal Comune di Roma l’area destinata dal piano regolatore per la costruzione della chiesa, la fece recintare, e successivamente vi fece installare un prefabbricato che consentiva lo svolgimento di nuove attività pastorali.
Negli stessi anni il papa Giovanni Paolo II annunciò (vigilia di Pentecoste 17 maggio 1986) per la diocesi di Roma la convocazione del secondo Sinodo diocesano, sotto la guida del Cardinale vicario, per approfondire la conoscenza della situazione religiosa e sociale alla luce del tema: Comunione e missione della Chiesa di Dio che è in Roma alle soglie del terzo millennio. Il percorso di studio e di approfondimento durò sette anni e si concluse con il nuovo Cardinale vicario Camillo Ruini il 29 maggio 1993 (veglia di Pentecoste). Il sinodo pastorale fu caratterizzato da un periodo fecondo, denso di impegno, di riscoperta di quella ecclesiologia di comunione espressa nel Concilio vaticano II. Il libro del Sinodo che il Cardinale consegnò nelle mani del Pontefice fu promulgato, approvato e riconsegnato al popolo di Dio con l’esortazione ad attuarlo e a far convergere la molteplicità dei doni in un cammino condiviso per adempiere alla comune missione.L’esperienza sinodale permise alla parrocchia di aprirsi ad una conoscenza più profonda di nuove realtà, la Prefettura (che comprende un certo numero di parrocchie vicine, allora presieduta da mons. Paolo Schiavon, attuale vescovo del settore Sud) e alla conoscenza della Diocesi. Il vento dello Spirito diede nuovo slancio ed impulso alla parrocchia nascente.
Nel 1988 il Cardinale in un nuovo incontro con il consiglio pastorale parrocchiale sollecitò un impegno serio e responsabile per dimostrare quanto stesse a cuore la costruzione della chiesa: venne lanciata una sottoscrizione fra gli abitanti, che nel giro di due - tre anni raccolse più di un miliardo di lire per dare avvio ai lavori. Buona parte della popolazione versò contributi mensili, secondo le proprie disponibilità economiche (si tenga presente che tutti avevano ancora in corso il pagamento del mutuo della casa acquistata di recente). Gli altri tre miliardi e mezzo per il completamento del complesso furono erogati dalla diocesi.Il progetto del nuovo complesso parrocchiale fu affidato agli architetti Carlo Bevilacqua e Annamaria Feci.Nell’ottobre 1989 iniziarono i lavori preparatori dell’area a cura della ditta DEBA appalti s.r.l., sotto la direzione dell’Ufficio tecnico del Vicariato.
Il 13 maggio 1990, accolto da un tripudio festoso e riconoscente di tutta la gente, alla presenza delle autorità civili e religiose il cardinale Poletti pose la prima pietra della chiesa. Prima di lasciare l’incarico di Vicario, il cardinale Poletti visitò il cantiere nella sua fase finale, complimentandosi con la ditta costruttrice e il comitato parrocchiale preposto alla raccolta dei fondi ealla sensibilizzazione dei fedeli.La chiesa ha pianta ottagonale, con una capienza di 600 posti a sedere e di circa 300 in piedi.La copertura è stata realizzata in legno lamellare, che richiama alcuni motivi di chiese del nord. L’auditorium sottostante aveva una capienza di circa 400 posti a sedere.
Il 22 maggio del 1993 il cardinale Camillo Ruini consacrò e benedisse la nuova chiesa, esortando tutti i componenti del popolo di Dio ad essere pietre vive, sale, luce, lievito nel mondo, non lasciandosi tentare da forme di pigrizia o di torpore sul piano spirituale ed operativo.Sotto la mensa dell’altare furono poste reliquie della santa patrona, di san Filippo Neri e di santa Francesca Romana.La gioia fu grande, l’edificio chiesa oramai era la casa di tutti per eccellenza.Certo, nel momento della gioia si dimenticano le fatiche, le amarezze, i contrasti, le difficoltà, le delusioni, le ingratitudini sofferte per raggiungere questo obiettivo, proprio come la donna, che dopo il parto, dimentica il dolore del travaglio.
Si trovò una prima sistemazione per l’area dei campi sportivi.La manutenzione delle aree esterne cominciò a presentare qualche problema che assorbiva risorse ed energie, così come la manutenzione del tetto realizzato in legno lamellare.Il complesso parrocchiale, grazie ad offerte raccolte anche successivamente, ed amministrate oculatamente, si è arricchito poi di altre aule e saloni, per consentire ogni attività pastorale e di catechesi.La congregazione delle suore di s.G.A., oltre a un consistente aiuto economico, donò il grande quadro dedicato alla Santa che si trova nel corridoio accanto all’ufficio parrocchiale, il bassorilievo più moderno cheè stato collocato in chiesa, come pure il piccolo ritratto della Santa presso l’ambone.Il grande crocifisso settecentesco posto nell’abside fu donato dal Vicariato.Le vetrate con il loro simbolismo sono opera della arch. Annamaria Feci.
Il 12 marzo del ‘95 l’attesa gradita visita pastorale del Santo Padre Giovanni Paolo II rese un po’ più unita la comunità, si lavorò insieme sforzandosi di superare le appartenenze a gruppi e movimenti. Fu un momento di grazia e di gioia piena: le parole incoraggianti del Pontefice, delinearono il percorso futuro della parrocchia perché diventasse più incisiva, audace, credibile, comunionale in vista della missione.Nell’anno precedente era stata costruita la sala che oggi è dedicata a lui, dove egli ricevette tutto il consiglio pastorale allargato, e in cui si trova un suo ritratto e una lapide a memoria della visita.In quella occasione egli offrì alla parrocchia una copia della Madonna di Cestokova che gli era stata donata da Solidarnosc, e che ora si trova nella chiesa.Negli anni ‘97, ‘98,‘ 99, quasi tutta la parrocchia si impegnò nella missione cittadina. Un ragguardevole numero di missionari laici visitò le famiglie del quartierte, portando loro il lieto annuncio e consegnando una copia del Vangelo di Marco, e successivamente gli Atti degli Apostoli.
Un evento molto importante fu il Giubileo del 2000; la Giornata Mondiale della Gioventù si celebrò per l’occasione a Roma. La parrocchia, per la sua ubicazione vicina al capolinea della metro B, ospitò molti pellegrini polacchi e sudamericani, e per la GMG un centinaio di giovani dell’Europa orientale. Furono allestiti lavatoi, docce, e servizi igienici mobili, ma anche numerose famiglie furono coinvolte nell’accoglienza.
Alle varie GMG parteciparono via via più numerosi gruppi di giovani della parrocchia, a partire da quella di Santiago de Compostela del 1989 a quelle di Toronto 2002, Colonia 2005, e Sydney 2008, cui aderìanche il parroco don Walter Boccioni.A poco più di un mese dal ritorno dalla GMG dell’Australia, don Walter, piuttosto provato e stanco (anche per un precedente pellegrinaggio in Palestina),il 28 agosto 2008 venne colpito da un grave ictus.Grande fu il dolore e lo sconcerto dei parrocchiani. Alle esequie funebri, concelebrate da numerosi vescovi, sacerdoti della prefettura, e presiedute dal Vescovo del Settore Sud, mons. Schiavon, furono evidenziate le qualità umane e spirituali di don Walter: la sua fedeltà e dedizione alla Chiesa, il suo grande spirito di umiltà, la sua essenzialità di vita, la sua onestà come amministratore.Il Cardinale Vicario Agostino Vallini si associò al dolore della comunità e nell’incontrare il consiglio pastorale parrocchiale lo esortò a intensificare l’impegno con un’ottica preferenziale verso i giovani, le famiglie e la promozione della carità. Al termine dell’incontro sorprese un po’ tutti perché presentò il nuovo parroco don Massimiliano Nazio che in forma anonima aveva partecipato all’incontro.
Informazioni
Orari delle Sante Messe
Lunedì: 08.30, 18.00 (18.30 ora legale)Martedì: 08.30, 18.00 (18.30 ora legale)Mercoledì: 08.30, 18.00 (18.30 ora legale)Giovedì: 08.30, 18.00 (18.30 ora legale)Venerdì: 08.30, 18.00 (18.30 ora legale)Sabato: 08.30, 18.00 (18.30 ora legale)Domenica e festivi: 08.00, 09.00, 10.30, 12.00, 18.00 (18.30)
Gli orari possono essere soggetti a variazioni, pertanto si prega di contattare sempre la Chiesa

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