L’incontro si tiene sabato 22 marzo al Teatro del Lido ed è aperto a cittadini, istituzioni, reti, collettivi e operatori/operatrici culturali.La cultura è un bene comune primario come l’acqua; i teatri le biblioteche i cinema sono come tanti acquedotti. (C. Abbado) Intervengono:Massimiliano Smeriglio – Assessore alla cultura di Roma CapitaleMario Falconi – Presidente del Municipio XValentina Prodon – Vicepresidente del Municipio XBeatrice Burgo – Presidente Associazione TdlModera:Il comitato artistico e direttivo del Teatro del LidoSono stati invitati a partecipare/hanno dato adesione:Fed.It.Art; P.A.C. Performing Arts Contemporanee; SpinTime Lab; Ape Cultura; Assemblea lavorat_ spettacolo.
L'incontro rappresenta un'importante occasione di confronto e riflessione collettiva su come immaginare e progettare spazi di cultura e innovazione che siano realmente accessibili a tutte e tutti, senza barriere architettoniche né impedimenti burocratici che imprigionano i processi creativi e di sviluppo delle creatività e dei territori. Un momento di partecipazione attiva, in cui cittadini e cittadine, istituzioni, reti, collettivi e operatori/operatrici culturali possano lavorare insieme per costruire una città più accogliente, inclusiva e capace di rispondere alle sfide sociali e culturali contemporanee nella gestione degli spazi pubblici e nella definizione di politiche culturali che possano avere un impatto positivo su tutta la collettività.L’obiettivo è quello di valorizzare ogni territorio della Capitale, promuovendo l'integrazione e la crescita di una comunità che sappia riconoscere e coltivare le proprie diversità: un’occasione di apertura ad un dibattito propositivo, per immaginare la traiettoria culturale da perseguire nei prossimi anni e le modalità con cui questa si ridefinisce collettivamente. Avere a cuore questo significa operare sempre per una lettura attenta del bisogno che arriva dalla società al fine di rinnovare un continuo rilancio dei processi di costruzione di comunità, veri e propri movimenti civici di cooperazione artistica, partecipativa, democratica.Significa anche tenere in considerazione la governance di nuovi spazi collettivi e cogestiti, il principio della sussidiarietà orizzontale per un’integrazione più sistemica nell'ambito di un welfare partecipato e di comunità e gli istituti di co-programmazione e co-progettazione per rilanciare il processo di cooperazione artistica, partecipativa, democratica.Il destino di un territorio non ci riguarda solo in quanto operatori, operatrici e istituzioni, ma in quanto cittadini e cittadine che hanno a cuore il bene comune da ripensare con dinamiche vere di partecipazione e cura.
Il programma potrebbe subire variazioni
Informazioni
