...Il futuro dell'arte si trova nel viso di una donna... scrive Amedeo Modigliani. In virtù di questa splendida citazione, la Galleria Russo ospita nei suoi spazi, fino al 13 marzo, Ninfa e Musa. Un secolo del femminile nell’arte, curata da Daniela Fonti, che espone dello stesso Modigliani l'eccezionale Cariatide, parte di un ciclo realizzato tra il 1910 e il 1914.55 opere esposte da John Singer Sargent e Antonio Mancini, a Umberto Boccioni e numerosi e inediti lavori di Giacomo Balla, come i due studi dal titolo La Pazza (1904), La Figlia del Sole (1933) e altri ritratti in cui l’artista orienta in senso contemporaneo la rappresentazione della donna facendo riferimento alle tecniche della fotografia,del cinema e del mondo glamour dei rotocalchi.L’eccezionalità delle Bagnanti sopra una spiaggia (1934) di Giorgio de Chirico diventa l’immagine iconica dell’esposizione, a cui si aggiungono la splendida Maternità senza tempo di Mario Tozzi, i lavori di Carlo Levi, le tempere di Gino Severini e le opere di Duilio Cambellotti, Adolf Wildt, Mario Sironi, Achille Funi, Antonio Donghi, Carlo Socrate, Scipione, Carlo Levi, Fausto Pirandello, Felice Casorati, Arturo Martini, Giacomo Manzù, Mirko Basaldella e Alberto Savinio.Ma non è solo l’Italia ad essere testimone di questo importante tributo alla donna, lo sono anche gli esclusivi lavori di Henri Matisse e André Derain, a riprova del fatto che, la suggestione della figura femminile, non è stata solo una tendenza ma uno spunto attrattivo per tutta l’arte europea del secolo passato.
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