
Gli spazi di rhinoceros, lo spettacolare palazzo progettato da Jean Nouvel per Alda Fendi, accolgono la nuova mostra-installazione a ingresso gratuito di Raffaele Curi, direttore artistico della Fondazione Alda Fendi. Con un percorso espositivo disseminato di suggestioni e citazioni d’autore, la mostra invita a riflettere sulle grandi trasformazioni in atto a livello globale: il punto di partenza è la crisi attraversata dal mondo dello spettacolo, da cui spesso si genera uno stato di inquietudine e cambiamento più profondo, che si allarga e invade tutta la società in generale.
Al piano terra il visitatore viene accolto dal gioco dialettico tra due proiezioni, una scena del film “La caduta dell’impero romano” di Anthony Manne e un video-montaggio senza audio sul terribile incendio che ha stravolto l’area Palisades a Los Angeles, accompagnate da citazioni che spaziano da Giovenale a Stephen King, mentre sul videowall va in scena la performance del 2009 di “The Sun is Down” di Yoko Ono e Lady Gaga. Il divano “Tramonto a New York” di Gaetano Pesce “imprigionato” in una gabbia di alluminio che impedisce ai visitatori di sedersi simboleggiando la negazione del primato di New York nel mondo è esposto al primo piano mentre l’immagine di David Lynch realizzata con l’Intelligenza Artificiale popola le scale: cinque sagome sospese che ritraggono il regista, con la bocca sigillata da nastri di negativi, e in sottofondo le colonne sonore dei suoi film “Blue Velvet” e “Mulholland Drive”.
Il percorso espositivo prosegue con la gigantografia della foto che ritrae la poltrona “Up” di Gaetano Pesce e la celebre opera di design posizionata davanti all'immagine. Ai piani alti del palazzo domina il colore: eccentriche magliette oversize con la scritta “is it sundown?” sono appese al soffitto con fili trasparenti legati a stampelle colorate. Poi gli occhi si posano su una gigantografia della foto che ritrae la Rampa Imperiale di Domiziano nel Foro Romano a Rione Campitelli, con al centro una sovrapposizione di un articolo del giornale “The Guardian”: “Tik Tok is part of China’s cognitive warfare”.
In copertina Up, Gaetano Pesce
Informazioni
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