Otosan (papà) è un elogio ai padri giapponesi che si dilettano nell'arte della tavola, come in questa cucina tradizionale del Kansai, la regione di Osaka, guidata da Fumio Saito, maestro del sushi e del sashimi. Tanti piatti popolari delle zone di Kobe, Nara e Kyoto, come il doteyaki (manzo a bassa temperatura con sakè e spezie) e il kakuni (stufato di spalla di maiale in salsa di zenzero, soia, sake e aglio), ma anche ottimi oyakodon ("genitori e figli"), una ciotola di pollo, uova, cipolle verdi e spezie su letto di riso. O per rimanere sul ramen il saporito tonkotsu a base di brodo di maiale e soia, con uova, alga Nori, wakame e pancetta arrosto. In abbinamento una ricercata selezione di sakè e qualche calice di vino italiano. Il personale è veloce e gentile e l'ambiente in stile zen. Se poi siete tentati dagli opposti a Prati c'è il ristorante "partner" Okasan, questo ispirato alla "mamma" giapponese.