Uno dei capolavori di un autore raro nelle collezioni pubbliche italiane, una delle personalità più incredibili e poliedriche del XX secolo: fino al 31 gennaio 2025, il dipinto di Pablo Picasso “Frutta, piatto, bottiglia e violino” è esposto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea in una sala speciale ideata per l’avvenimento. L’opera è di proprietà della National Gallery di Londra, che l’ha concessa in prestito in cambio del quadro di Vincent van Gogh “L’Arlésienne” (Ritratto di Madame Ginoux), volato in Inghilterra per partecipare alla mostra “Van Gogh: Poets and Lovers”.
Realizzato nel 1914, il quadro testimonia l’evoluzione dell’estetica cubista in Picasso: intorno al 1912-13, l’artista inizia infatti ad adottare un nuovo approccio alla composizione, introducendo nelle tele materiali e oggetti diversi, tra cui tessuti, carta e giornali. Anche se a priva vista appare del tutto astratto, il dipinto rivela a una più attenta osservazione alcuni elementi riconoscibili: un tavolo (con la sagoma di una gamba appena a destra della firma di Picasso), una tovaglia, le corde e il collo di un violino, un giornale e, in alto, un piatto di frutta. Per il quadro è stata scelta una collocazione d’onore: una sala intera dove poter ammirare l’opera, affiancata da altre cinque opere grafiche picassiane di proprietà del museo, tra cui le Lastre I e II di “Sogno e bugia di Franco”.
In occasione dell’esposizione, è previsto un ciclo di laboratori per bambini (dal 5 ottobre al 21 dicembre, ogni sabato ore 16.30) e uno di visite guidate per adulti (Mezz’ora con Picasso, dal 4 ottobre al 20 dicembre): un’occasione per conoscere meglio il geniale artista spagnolo e mettere a confronto il dipinto cubista del 1914 con le sculture e le incisioni della collezione della Galleria Nazionale.