Il tempio dedicato all'imperatore Claudio divinizzato, fu fatto costruire dalla moglie Agrippina dopo la sua morte nel 54 d.C.. Sorgeva sul versante occidentale del Celio, ma attualmente non esistono resti dell'edificio templare, che conosciamo solo attraverso un frammento della grande pianta marmorea di età severiana detta "Forma Urbis". Il tempio (prostilo, esastilo e con il fronte rivolto a nord) fu costruito sopra un monumentale basamento rettangolare del quale si conservano notevoli resti delle poderose murature, in particolare quelle del lato orientale lungo tutta l'odierna Via Claudia. L’opera di Agrippina fu interrotta e in parte distrutta dal figlio Nerone, il quale fece costruire sul fianco orientale della platea artificiale un monumentale ninfeo costituito da un'alta parete in opera laterizia scandita da una serie di nicchie semicircolari e rettangolari ai lati di un più grande vano centrale. Alla morte di Nerone (68 d.C.) l’imperatore Vespasiano fece ricostruire il tempio del Divo Claudio sfruttando in parte i precedenti interventi di Agrippina e di Nerone. Nel periodo altomedievale sulle sostruzioni del tempio si insediò il Convento annesso alla chiesa dei SS. Giovanni e Paolo. Delle sostruzioni più antiche, appartenenti alla fase di Agrippina, sono oggi visibili alcune strutture in blocchi di travertino a bugnato sulle quali poggia il campanile della chiesa dei SS. Giovanni e Paolo, nella piazzetta omonima.
Informazioni
Il monumento è situato in un'area di libero accesso

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