Grandioso edificio della Roma antica, il Teatro di Marcello venne eretto nel Campo Marzio – tradizionalmente consacrato alle rappresentazioni sceniche – sul luogo in cui, dal 179 a.C., si trovava il theatrum et proscenium ad Apollinis, connesso con il tempio di Apollo.
Il progetto del teatro fu iniziato da Giulio Cesare che espropriò la zona e demolì gli edifici esistenti e fu ripreso da Augusto che, con nuovi espropri e demolizioni, ampliò l’area per la costruzione di un edificio più grande di quello ideato da Cesare.
Probabilmente completato già nel 17 a.C, il Teatro di Marcello fu inaugurato nel 13 o 11 a.C. e dedicato alla memoria di Marco Claudio Marcello, figlio di Ottavia, sorella dell’imperatore, e quindi nipote e successore designato, morto prematuramente a Baia nel 27 a.C.
Restaurato da Vespasiano e da Alessandro Severo, ancora in funzione nel IV secolo, fu trasformato in fortezza dai Pierleoni e dai Fabi, data la posizione rialzata in prossimità del Tevere. Nel Cinquecento, Baldassarre Peruzzi eresse sulla sua sommità un palazzo patrizio per i Savelli; due secoli dopo, divenne di proprietà degli Orsini. Tra il 1926 e il 1932, dopo averne acquistato la parte inferiore corrispondente all’antico teatro romano, il Comune di Roma procedette a un restauro completo dell’edificio, liberandolo da tutte le strutture che gli si erano ammassate intorno e che ne avevano occupato anche alcuni ambienti.
Il Teatro di Marcello era una maestosa costruzione del diametro di 130 metri, in cui era realizzato in forma compiuta il teatro di tipo romano. La cavea, di forma semicircolare, era edificata su blocchi di tufo, in opera reticolata e in laterizio, sulla quale poggiavano gradinate in marmo bianco. L'esterno del Teatro presentava una facciata in travertino a triplice ordine di cui oggi si conservano i due inferiori ad arcate su pilastri con semicolonne doriche e ioniche. Le chiavi d'arco dei piani inferiori erano decorate da maschere teatrali colossali in marmo che rappresentavano la tragedia, la commedia e il dramma satiresco.
La scena, poco profonda, era decorata da colonne e statue di marmi bianchi e policromi, ai lati si aprivano due aule a tripla navata e una grande abside elevata contro le eventuali inondazioni del Tevere era situata alle sue spalle. Il teatro era coperto da un velario e aveva una capienza di circa 15-20.000 posti.
Recentemente, ha riaperto al pubblico il passaggio che collega via Montanara - ciò che rimane dell’omonima piazza ai piedi della Rupe Tarpea, demolita negli anni Trenta - con il Portico d’Ottavia e il Quartiere Ebraico. Il percorso pedonale non interferisce con le rimanenze archeologiche ed è delimitato da paletti dissuasori e catenelle che ridisegnano l’accessibilità dell’area. La definizione degli spazi permette di avvicinarsi maggiormente al Teatro per ammirare la maestosità dell'architettura romana, fino al limitare dei fornici, valorizzando l’esperienza di visita.
Nell'area archeologica che circonda il Teatro di Marcello si trovano anche i resti dei Templi di Apollo Sosiano e di Bellona.
Tempio di Bellona
Costruito nel 296 a.C., il tempio di Bellona, dedicato all’antica dea romana della guerra, era un parallelepipedo con sei colonne sul fronte e undici sui lati lunghi, eretto su un alto podio con gradinata frontale. Attualmente del tempio resta il nucleo cementizio del podio di età augustea.
Tempio di Apollo
Eretto nel 431 a.C., il tempio dedicato al dio Apollo fu più volte restaurato e rifatto, da ultimo, in età augustea a opera di Gaio Sosio con una struttura simile a quello di Bellona, con due scale laterali. Di esso restano tre colonne corinzie in marmo bianco ricostruite nel 1940.
Portico d’Ottavia
Il Tempio Maggiore
Fontana delle Tartarughe
Informazioni
L'edificio è visibile solo dall'esterno
Location
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