
La catacomba si trova lungo viale Maresciallo Pilsudski, ai piedi della collina dei Parioli, nei pressi di una vasta area funeraria pagana, con tombe e mausolei databili tra il I e il II secolo d.C.
Ha origine nel III secolo, con la realizzazione di una serie di gallerie ortogonali, scavate con schema “a graticola”, alle quali si accedeva da un ingresso in piano. Probabilmente nel luogo dove si trovava la tomba di S. Valentino, nel corso del IV secolo, per volontà di Papa Giulio I fu eretta una basilica a tre navate con una cripta e un’abside scavata nel fianco del colle.
Nell'VIII secolo, subito dopo l'entrata, fu realizzato un piccolo ambiente, decorato con pitture raffiguranti la Crocefissione, la Vergine con il Bambino e alcune immagini di Santi. La basilica, invece, fu successivamente modificata da Onorio I e Teodoro I; in quell’occasione, fu creata una cripta con esedra da cui i fedeli, attraverso una fenestella confessionis, potevano vedere le reliquie del martire, in seguito traslate nella Basilica di Santa Prassede. Il complesso fu portato alla luce alla fine del XVI secolo dall’archeologo Antonio Bosio.
Il culto di Valentino sembra risalire all’epoca costantiniana, anche se con questo nome sono identificati due martiri legati alla via Flaminia, a Roma e a Terni. E’ probabile che si tratti dello stesso personaggio, originario della città umbra e venerato anche a Roma.
Photo: Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Informazioni
La catacomba, aperta al pubblico solo in occasione della festa di S. Valentino il 14 febbraio, attualmente è chiusa per motivi di sicurezza.

Location
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