Incastonato tra le Terme di Caracalla, Villa Celimontana e Porta Metronia, il Semenzaio di San Sisto è oggi la sede del Servizio Giardini di Roma Capitale, una delle città più verdi d’Europa. La sua storia comincia però ai primi dell’Ottocento, quando il giovane aristocratico Camille de Tournon viene scelto da Napoleone come prefetto di Roma all’indomani dell’occupazione francese della città.
Tournon ebbe l’idea di realizzare una “pepinière”, un vivaio dove coltivare le piante per i nuovi viali e parchi pubblici di Roma, sui terreni del monastero di San Sisto, dove fino dal 1222 risiedevano le suore domenicane di clausura. A far ricadere la scelta su questo luogo contribuì anche la presenza di un corso d’acqua che entrava a Roma da Porta Metronia e che alimentava due mulini ad acqua, la Mola di San Sisto Vecchio e la Molella, le cui strutture sono ancora oggi in parte conservate.
Nel 1814, quando i francesi lasciarono la città, il governo pontificio ereditò ben 30.000 alberi pronti per essere trapiantati. Il vivaio visse però alterne fortune fino al 1926, quando fu rimesso in sesto e restaurato dall’architetto paesaggista Raffaele De Vico. A lui si deve la progettazione delle splendide serre in ferro e vetro per la coltivazione dei fiori e dell’edificio dell’Aranciera, per le piante più delicate, caratterizzato da una monumentale facciata neoclassica.
Il parco occupa una grande superficie e nei suoi viali si trovano piante provenienti da varie parti del mondo. Nel Semenzaio vengono coltivate le azalee che ogni anno, tra aprile e maggio, ornano la scalinata di Trinità dei Monti e una ricca collezione di piante rare e pregiate, tra cui le orchidee e le piante carnivore. Il Semenzaio non è aperto al pubblico ma il Servizio Giardini organizza periodicamente visite guidate.
Informazioni
Il Semenzaio non è aperto al pubblico.
Visitabile solo in occasione di visite guidate del Dipartimento Ambiente
Vedi la pagina > Visite guidate Parchi e Ville - Trek storico - ambientale
Location
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