Un gioiello nascosto, riportato alla luce nel 1900: situata alle pendici del Palatino, la chiesa di Santa Maria Antiqua è il più importante e antico monumento cristiano all’interno del Foro Romano. Venne fondata a metà del VI secolo sulle strutture di un grande complesso architettonico di età domizianea e conserva sulle sue pareti un patrimonio di dipinti che la rendono un vero “museo” della pittura romana durante il periodo in cui l’influsso di Bisanzio su Roma fu più forte. Sepolta dalle macerie durante il terremoto dell’847, la chiesa fu abbandonata: nel XIII secolo dalle sue ceneri sorse una nuova chiesa dedicata a Santa Maria Liberatrice, riedificata nel 1617 da Onorio Longhi in stile barocco e abbattuta infine nel 1899 per far “riemergere” la chiesa originaria.
L’interno è a tre navate con due piccole cappelle ai lati del presbiterio. All’interno della chiesa sono ancora visibili circa 250 metri quadri di affreschi, databili dal VI al IX secolo. L’apparato decorativo subì numerosi interventi, di cui è testimonianza la cosiddetta parete “palinsesto” a destra dell’abside, sulla quale sono identificabili sei strati di pittura realizzati nel corso della vita della chiesa: alla prima fase della chiesa risale l’immagine della Madonna in Trono col Bambino in abiti bizantini; del VII secolo è l’Annunciazione con il cosiddetto “Angelo bello”. Particolarmente ben conservato è poi il ciclo dedicato al martirio dei santi Quirico e Giulitta, che decora quasi integralmente la cappella di Teodoto, risalente al pontificato di papa Zaccaria (741-752). La cappella alla destra del presbiterio è invece dedicata ai Santi Medici. Nella navata sinistra è rappresentata una teoria di santi della Chiesa greca e latina, con Cristo al centro, sormontata da storie del Vecchio Testamento.
Accanto all’ingresso della chiesa, si trova l’Oratorio dei Quaranta Martiri, realizzato su un altro ambiente di età romana, forse la sala di ingresso alla Rampa di Domiziano che conduceva ai Palazzi Imperiali sul Palatino. Il nome deriva dalla pittura databile all’VIII secolo che ne orna l’abside, in cui viene esaltata la devozione di 40 soldati cristiani condannati a morire nelle acque ghiacciate di un lago in Armenia, a Sebaste, durante la persecuzione di Diocleziano. L’oratorio, a pianta quadrangolare, conserva ancora sul muro di destra un affresco con Sant’Antonio eremita e un pavimento di frammenti in marmo di epoca medievale.
Informazioni
Aperto tutti i giorni
1-26 marzo e 1-29 ottobre > 9.30-16.45 (ultimo ingresso ore 16.15)
27 marzo-30 settembre > 9.30-18.30 (ultimo ingresso ore 18)
30 ottobre-28 febbraio > 9.30-15.45 (ultimo ingresso ore 15.15)
Visitabile con i biglietti:
> Full Experience con accesso all'Arena del Colosseo
> Forum Pass Super - Percorso di visita unitario Foro Romano-Palatino e Fori Imperiali
Location
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