Piazza Testaccio

Viva e frequentata a tutte le ore del giorno, sia dai romani sia dai tanti turisti di passaggio in cerca della “vera romanità”, è una delle due piazze principali del Rione Testaccio, istituito nel 1921 e così chiamato dal Mons Testaceus, il monte dei cocci, una collinetta artificiale fatta dai milioni di frammenti delle anfore (testae) scaricate nel vicino porto fluviale, l’Emporium, e qui abbandonate a partire dal I secolo d.C.

Alla fine dell’Ottocento, la piana intorno al monte, fino a quel momento rimasta per lo più disabitata e teatro di giochi, feste e scampagnate, fu oggetto di un’intensa attività edilizia e fu destinata a ospitare le abitazioni degli operai che lavoravano nelle industrie e nei luoghi di produzione sorti lungo la via Ostiense. Per frenare l’urbanizzazione a tappeto della zona, nel 1905 il Comitato per il miglioramento economico e morale di Testaccio riuscì a ottenere l’assegnazione di un lotto sterrato, dove fu appunto creata la piazza, chiamata all’epoca piazza Mastro Giorgio.

Cuore commerciale del Rione, la piazza ha ospitato per molti anni uno degli storici mercati rionali della città, oggi a via Galvani. Nel 2015, in seguito al suo completo restyling, con una nuova pavimentazione e nuovi arredi urbani, il mercato è stato infatti trasferito nella nuova sede mentre è stata ricollocata al centro la splendida Fontana delle Anfore: realizzata dall’architetto Pietro Lombardi nel 1927 proprio per questo spazio pubblico, la fontana era stata spostata a piazza dell’Emporio solo pochi anni dopo per problemi legati al cedimento del terreno.

La Madonnella posta a uno degli angoli della piazza è una copia di un’antica immagine seicentesca, un tempo conservata nella chiesa di Santa Maria Liberatrice al Foro Romano e poi collocata, nel 1908, sull’altare della chiesa di Santa Maria Liberatrice.