Il Parco Naturale Pantanello, che si estende per cento ettari al di fuori delle mura del Giardino di Ninfa, è un esempio di ricostituzione dell’ambiente originario delle Paludi Pontine.
Ha una superficie di circa 100 ettari e fa parte del Monumento Naturale “Giardino di Ninfa”, istituito dalla Regione Lazio nel 2000.
Le aree umide, che coprono circa 12 ettari di superficie, sono costituite da stagni, acquitrini e ambienti paludosi, prati umidi e piccoli corsi d’acqua corrente, sono caratterizzate da differenti valori ecologici.
Grazie a finanziamenti europei e regionali, la Fondazione Roffredo Caetani, su un’area di circa cento ettari precedentemente destinata a colture agricole, ha realizzato un’opera di rinaturalizzazione, attraverso la ricostituzione di ambienti umidi che, ampiamente diffusi nel recente passato della Pianura Pontina, sono oggi sostanzialmente scomparsi o identificabili in porzioni limitate. Su un territorio caratterizzato da un elevato valore storico, ambientale e paesaggistico, tuttavia fortemente trasformato da recenti dinamiche economiche e sociali, è stata creata nuova natura attraverso habitat favorevoli al sostegno della rete ecologica e all’incremento della biodiversità.
L’idea di rinaturalizzare il terreno dell’azienda agricola della Fondazione Caetani adiacente il Giardino di Ninfa, nacque per caso nel 1991 durante una passeggiata.
Al termine del Consiglio Generale della Fondazione, Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia e consigliere della Fondazione, Arturo Osio, Presidente della stessa dal 1998 al 2007, e Lauro Marchetti, Segretario Generale e Direttore del Giardino di Ninfa, fecero una passeggiata fuori la cinta muraria della città morta di Ninfa. Era una giornata luminosa di inizio estate. La spianata che si apriva davanti ai loro occhi era un anonimo campo di erba medica, con pochi alberi. Pochi anche gli uccelli, gli unici canti arrivavano dal Giardino e dai bordi dove erano state piantate diverse querce nel corso degli anni erodendo qualche metro di terreno agricolo. Niente di più. Passeggiarono sul viale delle noci piantato qualche anno prima. Un Germano reale volò sulle loro teste e si posò leggero nel fiume. Fulco Pratesi chiese: "Cosa c'era prima qui?", "Acquitrini per gran parte dell'anno e tanto verde, abbiamo foto e stampe dell'epoca" rispose Lauro Marchetti. Gli occhi di Fulco Pratesi e di Arturo Osio si spalancarono, Fulco Pratesi disse entusiasticamente: "Vogliamo essere un po’ pazzi? Ricreiamo la palude!”.
Informazioni
Pantanello è aperto al pubblico da ottobre a marzo.
L'ingresso è regolato da una visita guidata, per la durata di 2 ore e 30 minuti circa e al suo termine non è possibile trattenersi nel Parco. All’interno del Giardino non è possibile pranzare al sacco o fare un pic-nic.
All’interno del Parco è vietato portare palloni, raccogliere fiori o piante.
Siamo spiacenti, ma i cani non sono ammessi.
Le visite guidate sono garantite anche in caso di pioggia.
È possibile prenotare la visita al Parco Pantanello solo per gruppi composti da un minimo di 20 partecipanti, la prenotazione è obbligatoria entro e non oltre il giovedì precedente la visita guidata.
Nella richiesta specificare il giorno, il numero dei partecipanti e si prega, per fini organizzativi, fornire un recapito telefonico che potrà essere contattato anche il giorno di visita.
Per Gruppi Organizzati e Scuole
per le modalità di prenotazione consultare le informazioni selezionando la propria scelta (Gruppi Organizzati o Scuole) direttamente cliccando sulle icone presenti a circa metà alla pagina del sito ufficiale: http://frcaetani.it/portfolio/parco-pantanello/
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