Situato nell’omonima piazza del quartiere San Lorenzo, il Parco Caduti del 19 Luglio 1943 fu realizzato per commemorare coloro che persero la vita durante i bombardamenti aerei che colpirono duramente l'area e la sua popolazione.
L’obiettivo dei raid era lo scalo ferroviario centrale di Roma, importante snodo strategico e di approvvigionamento per la capitale, ma la grande quantità di ordigni lanciati dai 300 bombardieri angloamericani, più di 4.000 bombe e oltre 1.000 tonnellate di esplosivo, non risparmiò il popolare quartiere romano.
Diffuso su una superficie di 5.400 metri quadrati, il parco è un importante punto di riferimento e luogo di aggregazione e socializzazione per gli abitanti della zona. Il percorso pedonale, che al suo interno si snoda tra cercis, pini, cipressi ad alto fusto, rose tappezzanti e magnolie, conduce a una piazzetta attrezzata per la sosta, da dove si estende una pergola con rampicanti che racchiude il circolo bocciofilo. Un'area del parco, protetta da una recinzione, è dedicata ai giochi dei bambini.
L'area centrale, invece, accoglie il Monumento ai Caduti progettato dall’architetto Luca Zevi, vincitore del concorso indetto dalla Facoltà di Architettura di Valle Giulia con Roma Capitale, e inaugurato nel 2003.
Sulle cinquanta lastre metalliche che lo compongono sono incisi, a traforo, i nomi delle 1.674 vittime accertate del tragico bombardamento del 19 luglio. I pannelli, che con il restauro del 2023 hanno sostituito quelli originari in cristallo su cui i nomi erano impressi al laser, sono più leggibili e sono racchiusi da una struttura metallica che corre tra i viali del parco. La notte, le lastre sono retroilluminate da un efficiente impianto di illuminazione che dona all’insieme un effetto di grande suggestione.
Il Parco Caduti del 19 luglio 1943 era già stato riqualificato e ampliato nel 1997, in base al disegno presentato dagli alunni della Scuola Media Statale "G. Borsi", idea-progetto vincitrice del Concorso "Natura in città", promosso da Legambiente con il Patrocinio del Comune di Roma, e nel 2018 con lavori di manutenzione e ripristino del monumento e dei cigli in travertino delle aiuole.
Il quartiere
San Lorenzo nacque in seguito all’unificazione al Regno d'Italia con Roma Capitale e al successivo incremento demografico e urbanistico e si sviluppò su un paesaggio costellato da campi e coltivazioni agricole su cui sorgevano soltanto la Basilica di San Lorenzo fuori le Mura e un piccolo abbozzo del Cimitero del Verano, sicuramente molto diverso dall’imponente complesso monumentale che conosciamo.
Oggi, è tra i luoghi più amati e frequentati dai giovani romani, dagli studenti, data la vicinanza con l’università Sapienza Roma, e dai turisti, grazie all’atmosfera vivace e alternativa che vi si respira. La sua offerta diversificata permette di passare ore spensierate tra mercatini vintage e di cibo freschissimo, street food, trattorie tradizionali, ristoranti etnici, caffè letterari e locali all’ultima moda.
Passeggiando tra le sue strade, potete incontrare luoghi di sicuro interesse, anche se al di fuori dei consueti itinerari turistici, come la bellissima Basilica patriarcale di San Lorenzo fuori le Mura, importante luogo di culto tra i più antichi della città, Porta Tiburtina, una delle monumentali porte d'ingresso nelle Mura Aureliane di Roma, Villa Mercede, splendido parco con vialetti fiancheggiati da palme, pini, cedri e piante lussureggianti, sistemate sul modello dei giardini paesaggistici, e il Cimitero Monumentale del Verano che, tra antiche sepolture monumentali e viali alberati, ospita le tombe di personaggi illustri tra cui Goffredo Mameli, Trilussa, Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Vittorio De Sica e Alberto Sordi.
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