Il Palazzo fu edificato alla fine del Cinquecento per i Corcos, una ricca famiglia di mercanti ebrei residenti a Roma già dal Medioevo. Nonostante il nome, l'edificio non appartenne mai alla storica famiglia romana dei Boncompagni, ma deriva dal fatto che Salomon Corcos, istruito dai Filippini, si convertì al Cristianesimo e, in onore del papa regnante Gregorio XIII Boncompagni, assunse nome e cognome del papa, ovvero Ugo Boncompagni.
Il Palazzo fu poi acquistato dagli Scarinci e successivamente dai Camerata, che lo tennero fino alla metà del Settecento, quando vi si insediò l'Accademia degli Infecondi, una congrega di fanatici della verginità, che esaltavano anche in poesia la loro purezza. Ai primi del Novecento l'edificio divenne proprietà dei De Sangro.
Il Palazzo si presenta con una facciata composta di due piani più due ammezzati, uno al piano rialzato e l'altro tra il primo ed il secondo piano, per cui risultano file alternate di grandi e piccole finestre. Splendido ed imponente il portale, con le colonne che sorreggono un balcone balaustrato; tra le colonne, una grande conchiglia da cui pendono due festoni, mentre i capitelli sono teste di drago, simbolo araldico dei Boncompagni, che compaiono anche sul cornicione. Fra le altre decorazioni si notano i mascheroni entro i timpani curvilinei delle finestre del primo piano e teste femminili entro clipei sulle finestre dell'ultimo piano. I cantonali con bugne di spessore digradante salgono fino al cornicione.
Oggi ha la sua sede rappresentativa ed istituzionale presso il Palazzo Boncompagni Corcos il Consiglio Nazionale Forense.
Informazioni
Il Palazzo è la sede del Consiglio Nazionale Forense.
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