Il Museo è situato nell’edificio del Comando del Corpo, nella Caserma Artale, Città Militare della Cecchignola.
E’ stato inaugurato il 12 gennaio 2006 ed è articolato in tre grandi sale. Comprende cimeli (8 bandiere, 12 divise storiche e ben 75 copricapi ) e una gran quantità di documeti, fotografie, armi, ecc.
La prima sala contempla le Forze Armate dell’Ordine, predecessori del Corpo Militare, cominciando dal Battaglione da Sbarco, al secolo XVI e la difesa di Malta nel Grande Assedio. In seguito vengono la Marina dell’Ordine, la Guardia del Gran Maestro, il Reggimento di Malta, il Reggimento Cacciatori, la Cavalleria e l’Artiglieria. Seguono alcune curiosità: il reggimento “Crocebianca” piemontese e quello spagnolo” Malta”, che avevano tutti gli ufficiali, Cavalieri dell’Ordine, con i due reggimenti pontifici “Ruspoli" e “Falconieri", anch’essi ufficialati dall’Ordine. Segue il reggimento russo “Chevaliers Gardes“, il cui decreto di formazione lo definisce “guardia a cavallo del Gran Maestro”.
Con il 1877, inizia l’epopea del Corpo Militare con le foto dei primi treni ospedale e della “Compagnia Infermieri di Milano“, le prime uniformi e le prime esercitazioni, chiamate all’epoca “esperimenti“. Segue un crescendo di eventi: il terremoto calabro-siculo del 1908, la guerra italo-turca del 1911, con il Corpo presente con la sua nave ospedale “Regina Margherita“, ed la Prima Guerra Mondiale, con il Corpo sempre presente in prima linea. Fra i cimeli, la bandiera che sventolò sull’Ospedale da Campo di Monfalcone. La seconda sala comprende: il Corpo Militare ed il nuovo Regolamento uniformi del 1935, illustrato in gran dettaglio in una serie di splendide tavole a colori. Presente è anche un grande modello di un treno ospedale, lungo ben 8 metri. Nella sala è presente la bandiera del Posto di Soccorso di Leopoli, sul fronte russo, e tantissime fotografie che illustrano l’impiego dei treni ospedali durante la Seconda Guerra Mondiale. Presenti sono pure due Altari da Campo che hanno servito sui treni, ed una monumentale cucina, anch’essa proveniente da un treno. La terza sala contiene i due ospedali territoriali del Corpo, a Roma e Napoli, nella Seconda Guerra Mondiale. Seguono, l’organizzazione di ospedali e posti di soccorso sul territorio di Roma Città Aperta, inclusa la casa per bambini mutilati del Quirinale ed il Corpo Militare nel territorio della Repubblica Sociale.
Il periodo post-bellico vede il Corpo Militare impegnato nella gestione di ben 18 ospedali, sparsi ovunque nella Penisola, per la riabilitazione di militari e civili, feriti o traumatizzati dai recenti eventi bellici. E’ illustrata anche l’attività quasi ventennale di collaborazione con l’Aeronautica Militare, con il personale e gli aerei del 36°. Stormo, sia per calamità naturali (come Agadir) che pellegrinaggi (come Lourdes). L’ultima parte della sala è dedicata alle catastrofi naturali che hanno colpito il Paese dopo la guerra, le normali attività addestrative del Corpo e cerimonie militari. L’intero museo è stato concepito ed eseguito dal Maggiore Commissario Vitetti, Gran Croce di Grazia e Devozione dell’Ordine, e uno dei più grandi esperti nazionali in materia di storia militare e uniformologia.
Informazioni
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