Busti, dipinti, incisioni e cimeli garibaldini, e poi plastici e un ricchissimo apparato multimediale, il Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina, all’interno del complesso monumentale di Porta San Pancrazio, ripercorre la storia, i luoghi e i personaggi di quel momento fondamentale del nostro Risorgimento che fu la Repubblica Romana del 1849.
Suddiviso in singole sezioni, il percorso espositivo si snoda sui i quattro piani dell’edificio guidandovi alla scoperta dei luoghi, delle giornate e dei principali protagonisti dei fatti di quegli anni di grande fermento politico; accanto a materiali storico-artistici tradizionali trovano posto approfondimenti multimediali e didattici che introducono gli argomenti della sala dando continuità al racconto.
Dai moti europei del 1848 alla fase liberale di Pio IX e alla fuga del pontefice a Gaeta, dalla proclamazione della Repubblica Romana fino al suo drammatico epilogo nel luglio 1849: sala dopo sala viene ricostruita l’evoluzione degli eventi che portarono alla conclusione dei durissimi scontri che videro le truppe romane opporsi alle ben più numerose forze dell’esercito francese accorse in aiuto del Papa.
Nel salone al secondo piano, l’ambiente più grande e significativo del complesso, un video di forte impatto emotivo, sovrastante il plastico con la battaglia del 30 aprile, riproduce le immagini dell’assedio francese tra la primavera e l’estate del 1849.
Le ultime sale sono dedicate in modo particolare ad alcuni dei principali protagonisti che persero la vita durante la difesa della Repubblica Romana - Luciano Manara e Goffredo Mameli, per ricordare solo i più noti - e alla Costituzione della Repubblica Romana, testo di straordinaria modernità emanato con grande fierezza in Campidoglio quando ormai le truppe francesi erano entrate in città.
La visita si conclude mostrando la continuità di vita della tradizione garibaldina che, gloriosamente partecipe alla difesa della Repubblica, fu protagonista anche di molta storia del XX secolo.
Durante i drammatici avvenimenti della primavera e dell’inizio estate del 1849, quando le truppe francesi aggredirono militarmente la Repubblica Romana ponendo la città sotto assedio per un intero mese, Porta San Pancrazio rivestì un ruolo di primaria importanza nella difesa disperata di Roma capeggiata da Giuseppe Garibaldi.
Luogo fortemente evocativo dei fatti, la porta costituisce anche un punto privilegiato di lettura dell’area storico-monumentale del Gianicolo che di quella dura battaglia conserva a oggi ampia memoria a livello monumentale.
Situata sull’altura del Gianicolo nel perimetro delle Mura Gianicolensi, l’attuale Porta San Pancrazio fu costruita nel 1854-57 dall’architetto Virginio Vespignani sulle rovine della porta realizzata da Marcantonio De Rossi nel 1648 e semidistrutta durante le vicende belliche del 1849. A sua volta la porta seicentesca aveva sostituito l’antica porta Aurelia che si apriva nel recinto delle Mura Aureliane in posizione leggermente arretrata rispetto a quella odierna.
Il 19 aprile 1951, l’Amministrazione cittadina consegnò i locali all’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini per la realizzazione del Museo. Nel contempo fu avviato l’ordinamento dei materiali e della documentazione per la costituzione del Museo che è stato aperto al pubblico nel 1976 con due sezioni: la prima riguardante la Storia garibaldina risorgimentale e la seconda la Storia e vicende della Divisione italiana partigiana Garibaldi.
Colle del Gianicolo
Fontanone del Gianicolo (Mostra dell'Acqua Paola)
Orto Botanico
Il Cannone del Gianicolo
Informazioni
Dal martedì al venerdì ore 10.00-14.00
Sabato e domenica ore 10.00-18.00
24 e 31 dicembre ore 10.00-14.00
1° gennaio 2024 11.00-16.00
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Giorni di chiusura
Lunedì, 1 maggio,25 dicembre
Per aggiornamenti e le modalità di visita consultare il >sito ufficiale
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Il museo è dotato di ascensore accessibile ai disabili
Location
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