L’imponente fontana orna la facciata di Palazzo Senatorio, che costituisce una delle quinte monumentali di piazza del Campidoglio. Il progetto originario di sistemazione della piazza, a opera di Michelangelo, prevedeva che l’alta nicchia centrale (m 5,30 di altezza) al centro della scalinata senatoria fosse occupata da una statua di Giove, in seguito sostituita da una possente statua di Minerva in piedi, precedentemente collocata – al tempo di Paolo III Farnese – nel cortile di Palazzo dei Conservatori.
Nel 1538, ha inizio la trasformazione urbanistica. Sulla piazza erano già presenti le due colossali statue marmoree (lunghezza m 4,50) provenienti dalle terme di Costantino sul Quirinale e databili al II secolo d.C. raffiguranti il Nilo e il Tigri – poi trasformato in Tevere con l’aggiunta della lupa e dei gemelli che nel 1543 vennero collocate da Michelangelo su due basamenti ai piedi della nuova scala del palazzo Senatorio, ai lati della nicchia.
Solo nel 1588, in seguito alla conduzione dell’Acqua Felice sul Colle Capitolino, Matteo Bartolani da Castello riceve l’incarico di progettare una fontana celebrativa della costruzione dell’acquedotto Felice, per volontà di Sisto V. L’architetto realizza, quindi, due vasche sovrapposte di marmo bianco greco, decorate da cinque stemmi e addossate alla scala, che si inseriscono con estrema armonia nel disegno michelangiolesco della piazza.
Infine, nel 1593, al tempo di Clemente VIII Aldobrandini, la statua della Minerva in piedi, all’interno della nicchia, è sostituita con una statua in porfido e marmo di minori dimensioni, posta su tre basamenti sovrapposti, raffigurante Minerva seduta, poi reinterpretata come Dea Roma, che impugna una lancia con la mano sinistra e sorregge una sfera con la mano destra.
Foto: Redazione Turismo Roma
Piazza del Campidoglio
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