La Garbatella, al di fuori dei percorsi più battuti del Centro Storico, è uno dei più suggestivi e affascinanti quartieri di Roma: scoprirete un piccolo borgo sospeso nel tempo, costruito sul modello delle città giardino inglesi, con piazzette e botteghe di quartiere e un eclettico mix di stili architettonici.
Passeggiando nelle sue stradine, tra villini d’epoca e deliziosi cortili, ammiriamo una piccola fontana in piazza Ricoldo da Montecroce, realizzata negli anni Trenta del Novecento dall’architetto Innocenzo Sabbatini. Chiamata fontana della Carlotta, presenta un grande orcio, un vaso in graniglia di cemento, che sormonta un pilastro quadrangolare in calcestruzzo, lavorato a bugne a punta di diamante. Al centro, un volto femminile di colore rosa con lunghi capelli riversa l’acqua in una vaschetta sottostante.
Secondo la tradizione, l’opera è legata a una singolare leggenda per cui raffigurerebbe Carlotta, la “garbata e bella” ostessa che, in questa zona un tempo campagna, accoglieva i viaggiatori e da cui deriverebbe il nome del caratteristico quartiere romano.
Simbolo della Garbatella, la fontana della Carlotta è da sempre molto amata dagli abitanti, legata alle loro storie e ai loro ricordi. Già negli anni Venti del secolo scorso, durante l’edificazione del quartiere, le famiglie senza allaccio all’impianto idrico vi mandavano i propri bambini con qualunque utensile da cucina adatto a essere riempito con l’acqua fresca che sgorgava dalla sua cannella.
Anche l’amore, naturalmente, fa la sua parte nel rendere questo angolo così pittoresco il luogo del cuore della gente del quartiere: proprio di fianco alla fontana si trova la scalinata di via Angelo Orsucci, nota come “Scalinata degli Innamorati”, punto di ritrovo di tante giovani coppie nel dopoguerra e, ancora oggi, sfondo prediletto per le dichiarazioni degli innamorati.
La zona è ricca di curiosità: location cinematografica privilegiata, è stata immortalata in numerose commedie e film d’autore, tra cui Grande, grosso e...Verdone (2008) di Carlo Verdone e Le ragazze di piazza di Spagna (1952) di Luciano Emmer, e ha dato i natali alla “voce di Roma”, il cantante Alvaro Amici, qui ricordato con una targa e un suggestivo murale.
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