Un delfino, tre tritoni e un grosso polipo si contorcono avvinghiati in una lotta all’interno dei Giardini Nicola Calipari al centro di piazza Vittorio Emanuele II, realizzata nel 1870 in onore del primo re d'Italia nel cuore del multietnico Rione Esquilino, non lontano dalla Stazione ferroviaria Termini.
La suggestiva scena fissata nel marmo da Mario Rutelli intorno al 1910 fu concepita per completare la Fontana delle Naiadi di piazza Esedra, la più affascinante tra quelle moderne di Roma. Il gruppo scultoreo doveva essere collocato tra le sensuali ninfe disposte ai quattro angoli della fontana che, adagiate su un animale marino simbolo dell’acqua nelle sue diverse forme, avevano sostituito quattro semplici leoni in stucco: la Ninfa degli Oceani su un cavallo marino, la Ninfa dei Fiumi su un serpente d'acqua, la Ninfa dei Laghi su un cigno, la Ninfa dei Fiumi sotterranei su una lucertola.
Aspramente criticata e ironicamente ribattezzata "fritto misto" dalla sagace ironia dei romani, la caotica composizione scultorea realizzata dall'artista palermitano venne rimossa e fu in seguito sostituita dal Glauco – il vigoroso personaggio avviluppato a un delfino dalla cui bocca si sprigiona un altissimo getto d’acqua – che oggi svetta al centro della fontana monumentale dell’attuale piazza della Repubblica.
Il “fritto misto” venne invece ricollocato nei giardini di Piazza Vittorio nel 1913, al centro di una semplice vasca in travertino, dove tuttora si trova, poco distante dai resti poderosi dell'antica Mostra dell’Acqua Giulia, i Trofei di Mario, spostati nel Sedicesimo secolo sulla balaustra di Piazza del Campidoglio.
Foto: Redazione Turismo Roma
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