Le prime notizie relative alla chiesa dedicata a Santa Prisca (martirizzata sotto l’imperatore Claudio) si attestano nel V secolo. La chiesa fu in seguito restaurata da Adriano I nel 772. Saccheggiata e semidistrutta dai Normanni nel 1084, fu nuovamente restaurata durante il pontificato di Pasquale II e nel 1446 da Callisto III, quindi affidata ai Domenicani fino al ‘600. Dal 1935 la chiesa è officiata dai Padri Agostiniani.
La facciata a un solo ordine, ricostruita da Carlo Lombardi nel XVII secolo, presenta un portaletto centrale tra due coppie di lesene e sormontato da un oculo incorniciato. L’interno presenta una pianta a tre navate delimitate da due file di sette colonne ioniche inglobate in pilastri seicenteschi. Sulla destra si trova la vasca battesimale dove, secondo la tradizione, San Pietro battezzò Santa Prisca.
Gli scavi iniziati nel 1934 hanno portato alla luce i resti di una casa romana del I secolo, probabilmente l’abitazione di Aquila e Priscilla, genitori della Santa, e un mitreo del II secolo.
La cripta della chiesa (IX - X secolo) custodisce le reliquie di Santa Prisca.
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