Era nota già nel VII secolo con il nome di SS.Trinità degli Scozzesi. A seguito dei giubilei del 1300 e del 1350 l’aumento dei pellegrini inglesi a Roma rese necessaria la costruzione di un ospizio cui venne annessa la preesistente chiesa.
Nel 1579 Gregorio XIII affidò l’intero complesso ai Gesuiti i quali trasformarono l’ospizio in Collegio Ecclesiastico per studenti inglesi e restaurarono la chiesa. Dopo un ulteriore restauro nel XVII secolo il luogo di culto, duramente danneggiato a fine ‘700, fu riedificato su progetto di Pietro Camporese il Giovane e portato a termine nella seconda metà dell’Ottocento da Virginio Vespignani.
La chiesa prospetta su via di Monserrato il fianco destro, sul quale apre un portale in stile eclettico romanico affiancato da quattro oculi tondi con sopra finestre centinate. L’interno presenta una semplice pianta rettangolare a tre navate divise da sette colonne. Nella chiesa sono custoditi numerosi monumenti funerari, tra cui quello di Tommaso Dereham, opera di Ferdinando Fuga.
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