Basilica Parrocchiale di San Giuseppe al Trionfale

Situata a pochi passi dal Vaticano ed elevata alla dignità di Basilica Romana Minore da Paolo VI nel 1970, la chiesa deve la sua origine alla devozione per San Giuseppe di don Luigi Guanella, fondatore delle congregazioni cattoliche dei Servi della Carità e delle Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza e proclamato santo nel 2011.

Per la sua costruzione in quello che sarebbe diventato il popoloso quartiere Trionfale, all’epoca ancora una periferia disagiata con campi e baracche, furono però fondamentali l’appoggio economico della chiesa e di Papa Pio X, amico del futuro santo, e alcuni finanziamenti privati. Oltre che nei suoi aspetti architettonici, la chiesa ha anche valore in campo urbanistico perché, con altre del quartiere e del contiguo Rione Prati (in parte coevo), racconta dell’anticlericalismo diffuso alla fine dell’Ottocento: in opposizione al Vaticano, i luoghi di culto nei nuovi quartieri furono spesso realizzati, come in questo caso, su strade secondarie e meno di passaggio.

La facciata venne progettata e costruita dall’architetto Aristide Leonori che volle attenersi alle strutture delle antiche chiese basilicali. I bei mosaici nelle lunette sopra le due porte laterali sono stati composti nel 1937 dallo Studio vaticano del Mosaico. L’interno è a tre navate, divise tra loro da dieci colonne di granito di Baveno e con un magnifico soffitto a cassettoni, diviso a scomparti geometrici finemente decorati. Le sei vetrate policrome nelle due navate laterali, più corte di quella centrale, raffigurano episodi della vita di San Giuseppe.

Dagli anni Venti del Novecento, la nuova chiesa divenne il fulcro delle celebrazioni per la festa di San Giuseppe, da sempre veneratissimo dal popolo romano. Il 19 marzo (festività nazionale fino al 1976) il quartiere si vestiva a festa riempiendosi di luci e drappi colorati, con le immancabili bancarelle dei “frittellari”, in attesa della processione della statua del santo aperta dai carabinieri a cavallo. Negli ultimi anni, la festa è tornata a essere uno degli appuntamenti del quartiere, anche se in tono minore rispetto al passato.