
Immagini oniriche e disturbanti, seducenti, dolci e feroci in cui convivono elementi naturali, animali, fluidi corporei, oggetti simbolici e riferimenti autobiografici: a Palazzo Merulana, sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, 18 opere raccontano il mondo di uno degli gli interpreti più raffinati dell’arte cinese contemporanea. La mostra, a cura dello storico dell’arte Andrea Romoli Barberini, è un viaggio immersivo nell’universo visivo e concettuale di Zhang Xiaotao, già conosciuto in Italia per aver partecipato alla 55esima Biennale di Venezia nel 2013.
Caratterizzate da un’estetica intensa e stratificata, le opere esposte mescolano tradizione e innovazione, linguaggio pittorico e sperimentazione tecnologica, in un dialogo costante tra Oriente e Occidente, tra intimo e universale. Attraverso la pittura e la tecnica dell’animazione digitale, Zhang Xiaotao ci offre le sue profonde riflessioni per immagini sui concetti di tempo, spazio, natura, spiritualità e condizione umana, senza tralasciare i traumi, le paure e le nevrosi collettive che segnano la nostra epoca. Il racconto per immagini di Zhang Xiaotao si basa su fatti e situazioni vissuti in momenti e luoghi diversi che risuonano nella mente dell’artista come “echi del tempo” assumendo un carattere emblematico.
In una fitta trama di rimandi e intrecci di contenuti, le singole opere possono stabilire tra loro rapporti e corrispondenze, come tante tessere di un mosaico che compongono, pur in assenza di una unità narrativa di tempo e di luogo, un’opera unica e totalizzante.
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