La mostra ospitata presso l’American Academy in Rome celebra il lavoro fotografico di un gruppo di donne che hanno contribuito a documentare l’archeologia e il paesaggio da nuovi punti di vista.
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, le trasformazioni urbane che investirono Roma, con le conseguenti campagne di demolizioni, permisero importanti scoperte archeologiche che attrassero inevitabilmente esperti da tutto il mondo. Anche se i costumi sociali dell’epoca limitavano la partecipazione femminile ad attività culturali e scientifiche, la città fu il punto di incontro anche di autentiche pioniere della fotografia e dell’archeologia: l’americana Esther Boise Van Deman, una delle prime donne a dedicare la propria vita allo studio dell’archeologia, le sorelle inglesi Agnes e Dora Bulwer, specializzate nella documentazione archeologica del Mediterraneo, la storica ed educatrice Maria Pasolini Ponti, una figura di spicco del movimento per il miglioramento della condizione femminile, l’archeologa, esploratrice e diplomatica inglese Gertrude Bell e Marion Elizabeth Blake, borsista dell’American Academy in Rome, che portò avanti le ricerche di Van Deman sulle tecniche costruttive romane.
Scattate a Roma e nella campagna romana (oltre che in Algeria, Tunisia, Croazia e altre parti del Mediterraneo), le fotografie in mostra sono tutte di piccolo formato ma di enorme rilevanza storica: con un’attenzione tutta femminile, documentano scavi che portarono nuove scoperte sull’antichità ma anche le trasformazioni sociali e politiche del loro tempo.
La mostra è visitabile il venerdì e sabato, dalle 16:00 alle 19:00 (chiusura estiva dal 6 luglio all’8 settembre).
Informazioni
Chiuso dal 6 luglio all'8 settembre
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