
“Immensi spalti ha consunto il tempo vorace. Restano solo tracce fra crolli e rovine di muri, giacciono tetti sepolti in vasti ruderi”. Così Rutilio Namaziano, praefectus Urbis di Roma, nel 415 d.C. - imbarcandosi al portus Augusti a nord di Ostia per raggiungere la sua terra d’origine, la Gallia, e fuggendo così da una città e un impero che stavano ormai crollando sotto gli attacchi dei barbari - cantava nell’opera nel De Reditu Suo (Sul mio ritorno), con grande malinconia e profonda nostalgia, la grandezza perduta di Roma, osservandone e constatandone la fine in una decadenza generale, materiale e morale.
Così Vinicio Capossela, riallacciandosi idealmente all’opera del poeta latino, nel concerto unico dal titolo Antichi tasti nell’ambito dell’Ostia Antica Festival 2024 al Teatro di Ostia Antica, con le parole e la musica compone un concerto che cerca di mettere insieme le schegge di un mondo che sembra andare in pezzi, offrendo una visione critica del presente, dove regnano oggi come allora, sete di potere e ricchezza, ingiustizia, sopraffazione, violenza e guerra.
Il concerto però è anche un viaggio tra le “rovine” personali – intrecciate a quelle contemporanee - messe in musica, e sotto questo aspetto si ricollega anche allo storico concerto nell’estate del 2006, facente parte del tour dell’album Ovunque Proteggi, in un itinerario nel quale, dopo un lungo periplo tra marinai, profeti, balene e bestiari, arriva alla decadenza dei nostri giorni. Per fare ciò, la formazione ripropone il nucleo dei musicisti del concerto di Ostia antica di diciotto anni fa, insieme ai nuovi compagni di strada.
Foto: sito ufficiale dell'Ostia Antica Festival 2024
Informazioni
Mercoledì 17 luglio 2024
ore 21.00
