Mostra fotografica collettiva
La mostra è il frutto del lavoro realizzato durante la prima edizione di "Raccontare le comunità, laboratorio di fotografia e ricerca sociale", a cura di Lucia Perrotta e con il contributo di Marina Berardi.Ci sono luoghi che raccontano storie collettive e il quartiere Giuliano-Dalmata di Roma è uno di questi. Un luogo che è stato prima rifugio, poi comunità e infine memoria viva.
Il quartiere, nato come "Villaggio Operaio E42"per ospitare i lavoratori impegnati nella realizzazione dell’Esposizione Universale di Roma del 1942 –progetto urbanistico iniziato ma mai portato a termine a causa della guerra – dal 1947 in poi, divenne rifugio per migliaia di profughi italiani in fuga dalle terre dell’Adriatico orientale: giuliani, dalmati e fiumani costretti ad abbandonare le proprie case, le proprie città, la propria storia.Nacque così il "Villaggio Giuliano", poi riconosciuto ufficialmente nel 1961 come Quartiere: non solo un nuovo spazio urbano, ma una nuova identità collettiva, dove centinaia di famiglie trovarono una nuova possibilità di radicamento.Le fotografie esposte attraversano il presente del quartiere per raccontarne la stratificazione: la quotidianità degli spazi, i monumenti posti a testimonianza delle origini dei suoi abitanti, la vita delle associazioni storiche che vi hanno sede, le cerimonie dedicate al ricordo dell’esodo e delle vittime delle foibe.
Accanto alle immagini del quartiere, la mostra presenta anche fotografie degli oggetti degli esuli conservati e archiviati nel Magazzino 18: valigie, utensili, effetti personali rimasti sospesi nel tempo, simboli tangibili di una separazione forzata. Tali masserizie sono da anni custodite dall’ I.R.C.I. – Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata di Trieste.Gli autori e autrici delle fotografie esposte sono: Antonella Talia, Chiara Pantano, Marco Di Traglia, Matteo Dellabella, Shantam, Silvia Saccucci.
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