

La frase di Pier Paolo Pasolini che dà il titolo alla mostra a lui dedicata è diventata ormai talmente celebre in sé da essere citata anche dai giovanissimi.
L'omaggio al grande scrittore, poeta, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista italiano lo vede ritratto, in 110 foto scattate da Dino Pedriali, nella sua casa di Sabaudia e in quella di Chia, vicino Viterbo.
Una sorta di “testamento del corpo” che è anche una preziosa testimonianza della vita e dell’opera del grande intellettuale, immerso nella scrittura, nella creazione delle sue opere, con accanto il manoscritto delle Lettere luterane, da cui è tratto il titolo della mostra, ma anche nudo in un nucleo di 15 immagini inedite.
In mostra anche la riproduzione della pagina del Corriere della Sera del primo febbraio 1975 su cui venne pubblicato il celebre articolo Il vuoto del potere detto anche “l’articolo delle lucciole” in cui Pasolini usa l’immagine poetica della scomparsa delle lucciole per creare una analogia con il mancato sviluppo della democrazia e con lo svuotamento intellettuale dell’assetto moderno in Italia.
Il visitatore è accolto all’ingresso dallo stesso suono dei titoli di testa del film di Pasolini Edipo Re e lungo tutto il percorso della mostra è accompagnato dalla sua voce..
Durante la mostra sarà proiettato il film Edipo Re, del 1967, con Silvana Mangano, AlidaValli, Franco Citti, Carmelo Bene, JulianBeck, Ninetto Davoli, e alcuni documentari, provenienti dall'Archivio Teche Rai, sulla sua vita e sul suo omicidio.
Informazioni
Dal 6 giugno al 20 settembre 2020
da martedì a domenica, dalle 11 alle 23 (22.40 ultimo ingresso)
