
È ancora possibile una convivenza armoniosa tra l’uomo e le altre forme di vita che popolano il pianeta? Silvia Scaringella pone una domanda urgente e attualissima e il dialogo profondo tra uomo, natura e arte prende vita nella sua nuova esposizione al Museo Carlo Bilotti.
L’artista invita il pubblico a riflettere sul fragile equilibrio che lega l’essere umano al mondo vivente, vegetale e animale, da sempre presente sul pianeta: se in epoche preindustriali tale equilibrio si manteneva naturalmente, con l’avvento della modernità, a partire dagli anni Duemila, la corsa al progresso tecnologico ha gradualmente incrinato questa coesistenza.
Silvia Scaringella sceglie di affrontare la questione partendo dal pensiero di Spinoza, con il suo celebre “Deus sive Natura” – Dio, ossia la Natura – per esplorare le corrispondenze tra comportamenti umani, organizzazione societaria e strutture naturali, tra la forma di un fiore e lo scheletro umano, tra la casa e l’albero, simboli di un comune desiderio di radicamento e protezione.
La ricerca di Scaringella si muove sul confine sottile che separa e unisce le specie, interrogando l’attuale incapacità di coesistenza tra organismi diversi nello stesso spazio. La sua visione artistica diventa così un atto di resistenza poetica di fronte a un mondo dove l’artificio rischia di soffocare la vita naturale.
A ispirare questo percorso è Villa Borghese, con la sua vegetazione secolare e monumentale, luogo in cui l’artista ha osservato e studiato le dinamiche del mondo naturale. Da qui nascono i primi disegni e le sculture che compongono la mostra, un intreccio di forme e materiali che restituisce la vitalità della natura e il suo riflesso nell’esperienza umana.
Con Deus sive Natura, Silvia Scaringella non propone solo una mostra, ma una riflessione sull’appartenenza e sull’interdipendenza. Le sue opere ci ricordano che l’uomo non è il centro, ma parte di un sistema vitale più grande — un universo dove ogni forma, animale o vegetale, è manifestazione di una stessa energia creativa.
Note biografiche
Nata a Roma nel 1986, Silvia Scaringella si diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara, dove entra in contatto con maestri come Renato Mambor, presso il cui atelier approfondisce la propria ricerca. Nel 2014 un soggiorno di studio presso l’Iwate University in Giappone segna una svolta decisiva: il pensiero orientale e la sua concezione armonica della natura influenzeranno profondamente la sua poetica.
Nel 2019 vince il concorso “Leonardo e il Volo”, realizzando una scultura permanente per l’Aeroporto di Fiumicino. Nel 2020 vince il concorso “Love-eyes” realizzando una scultura per la città di Tsingtao in Cina. Nel 2021 colloca una scultura al Circolo Ministero Affari Esteri in Roma. Nel 2022 realizza la parte scultorea del murale multimediale a Carrara a cura di Yourban2030.
L’esposizione, a cura di Maila Buglioni, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, prodotta e organizzata da Lamaro Arte, con il sostegno di Yourban2030, il patrocinio di Carrara City of Crafts and Folk Art, con il supporto tecnico di Tabularasa e in media partnership con HF4 comunicazione. Servizi museali Zètema Progetto Cultura.
Silvia Scaringella - Deus sive natura - ph. Giorgio Benni
Informazioni
Dall’8 novembre 2025 al 25 gennaio 2026
Dal martedì al venerdì ore 10.00-16.00, sabato e domenica ore 10.00-19.00
Utimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
Chiuso il lunedì
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